Ombre giapponesi su Piazza Affari di U. B.

Ombre giapponesi su Piazza Affari Dopo l'allarme di Greenspan, il mercato attende Fazio e il taglio del costo del denaro Ombre giapponesi su Piazza Affari Prevale l'influenza delle piazze estere Preoccupa Tokyo, si rimette Wall Street MILANO. Greenspan ha parlato, Fazio no. La frenata dei listini azionari, Milano compresa, forse sta tutta qui: l'atteso calo del tasso di sconto italiano, su cui il mercato finanziario scommette ormai da settimane, non è venuto; i messaggi del presidente della Federai Reserve sono stati più espliciti del previsto, soprattutto a proposito dell'altalena del mercato borsistico. I mercati mobiliari, ha sottolineato Greenspan, presto si troveranno ad affrontare una pesante correzione, come è sempre avvenuto. Guai a dar troppo credito all'ottimismo ad oltranza dei profeti della «nuova economia», che continuano a ripetere che tecnologia, flessibilità della forza lavoro e produttività-boom possono offrire a Wall Street lo slancio per un'ascesa quasi infinita. Il risultato è stata una pesante battuta d'arresto del mercato Usa, culminata nelle pesanti vendite di giovedì, su cui ha avuto una grande influenza la nuova battuta d'arresto nei conti della Boeing (a dimostrazione che non sempre le fusioni, tipo quella con la McDonnell- Douglas, danno i frutti sperati). Fin qui la cronaca di una settimana che, per quanto riguarda l'Italia, si chiude con un ribasso contenuto, poco più di due punti percentuali, ancor meno drammatica se si tien conto dei risultati brillanti delle ultime settimane. Ma la vera domanda è se Greenspan è riuscito a metter in fuga una volta per tutte il Toro d'agosto oppure se, come da tradizione, Piazza Affari sarà una grande protagonista dell'estate. Una prima risposta non può che venire dallo scenario internazionale. A Wall Street, almeno a giudicare dalle ultime battute di venerdì, il rischio di una frana sembra scongiurato. Nessuno, per la verità, pensa a grandi record di qui alla fine dell'anno. Ma il mercato sembra avere nervi saldi: cala l'«equity premium» (cioè il rendimento aggiuntivo che il risparmiatore chiede al mercato azionario rispetto alle obbligazioni in cambio del maggior rischio), a dimostrazione della fiducia che regna sui cieli di Manhattan. E i più arditi fanno dell'ironia ricordando che Greenspan lanciò un monito ancor più aspro un anno fa o poco più. Ma allora il Dow Jones, l'indice di Wall Street, era a quota 6200, oggi siamo a 9200... Non tutto, ovviamente, indica il bello stabile. Il rapporto tra prezzi e utili oscilla ormai sulle 25 volte, quasi ai massimi. Lo stesso Greenspan, nel corso dell'audizione alla Camera, ha sottolineato che le stime degli analisti sulla crescita degli utili nei prossimi anni (in media il 13%) sono irrealistiche. Previsione: dall'America arriveranno venti forti, forse impetuosi. Il più delle volte al ribasso, ma senza drammi. E a settembre, se la crisi asiatica si aggraverà, non è escluso che la Fed cominci a valutare l'ipotesi di un taglio dei tassi, cogliendo in contropiede i ribassisti. L'Asia, o meglio, il Giappone. Ecco il secondo corno della questione. La nomina di Obuchi al vertice del governo non sembra entusiasmare i mercati che, secondo le corrispondenze in arrivo dal Sol Levante, prevedono un'apertura in ribasso la prossima settimana. Più che i calcoli politici, comunque, sembra pesare sull'indice Nikkei il livello estremamente debole dei consumi, condizionati dalla discesa (il 2% annuo) del reddito delle famiglie. Ma la vera mina è la possibile, anzi probabile (e prossima) retrocessione del rating del Giappone da parte di Moody's. L'effetto più significativo sarà sul settore delle banche, a causa dell'aumento del premio al rischio per gli investitori. E l'Italia? Fazio permettendo, gli spunti non mancano. Il governatore è più che mai la figura centrale per il listino, e non solo per le decisioni attese sui tassi. Questa settimana, infatti, vivrà all'insegna del «puzzle» bancario, con le grandi manovre su Bnl-Ina-Banco Napoli, polo Banca RomaComit (di nuovo d'attualità), rinnovata effervescenza su Mediobanca e grande attivismo delle Genera¬ li, tra le altre novità. Un grande fermento, insomma, che chiederà anche alla Banca d'Italia, oltre che al Tesoro, risposte rapide e coraggiose. Intanto, Fazio celebra domani uno degli ultimi, più raffinati tasselli alla creazione di un mercato monetario al livello delle principali piazze internazionali. Da domani, infatti, parte in Italia il mercato del «coupon striping», ovvero la trattazione del capitale e delle cedole separate l'una dall'altra. Un mercato, per ora, riservato ai professionisti che avranno l'opportunità di disporre di una gamma di «zero coupon» con varie scadenze, anche a brevissimo termine: l'ideale per i prossimi fondi pensione, [u. b.]

Persone citate: Greenspan, Obuchi