«Non sarà un autunno caldo:

«Non sarà un autunno caldo: Parla il ministro dopo gli incidenti in alcune piazze e le critiche al governo dell'Ulivo «Non sarà un autunno caldo: Treu: così creeremo lavoro al Sud TIZIANO Treu, il ministro del Lavoro, raccoglie la sfida: «Rifondazione minaccia un autunno caldo per il lavoro? Mah, non credo sarà così...». La replica a Bertinotti 8- Compagni arriva dalla Calabria, dove il ministro è sceso per la quattordicesima volta nella legislatura: mattina a Cosenza, per l'apertura dell'ufficio del lavoro; pomeriggio a Cosenza e Soverato, per incontrare gli industriali. E oggi a Crotone, al «battesimo» dei contratti d'area, che hanno consentito 160 assunzioni. Ministro Treu, lei ha reagito energicamente ai «disordini» dell'altro ieri a Milano, Palermo e Napoli. Il governo dell'Ulivo non sta un po' sottovalutando questi episodi? «No, guardi, noi non sottovalutiamo niente. Ma, vede, il governo ha appena concluso una verifica tutta incentrata sull'occupazione. Abbiamo raccolto suggerimenti dalle parti sociali, credo che l'impegno programmatico sia fortissimo. Ma i disordini di piazza non servono a nessuno». Òk, ma la gente chiede fatti... «Certo, lo so. Infatti bisogna darsi tutti da fare sulla linea indicata da Prodi. So che ci attende una dura lotta contro il tempo, ma la gente deve capire che in questa materia non ci sono ricette magiche che producono effetti da un giorno all'altro. E non deve scordare che operiamo in una situazione drammatica». In che senso? «Io scendo spessissimo nel Mezzogiorno, anche Ciampi e Visco sono venuti a fare una serie di verifiche personali per rassicurare la gente sui nostro impegno. Qui dobbiamo lottare anche contro secoli di non cultura imprenditoriale, diciamoci la verità. Perché quando discuto con i miei colleghi europei, e più o meno tutti abbiamo le stesse ricette, vedo che nessun altro Paese, pur avendo aree depresse, ha zone così profondamente e storicamente in difficoltà come il nostro Mezzogiorno, dove ci sono problemi di sicurezza, di pubblica amministrazione che non fun: : zuma, di corruzione, di deficit culturale. Da farsi venire l'angoscia...». Lei come ministro del Lavoro , sta subendo in modo particolà, ré la pressione che Bifondazio- né esercita sul governo. Come vive questa minaccia? «Il ministro non è la persona in grado di produrre da solo lavoro perché per creare occupazione, a meno che uno non abbia una concezione assistenzialistica, occorrono misure di sostegno alla crescita, una politica industriale, infrastrutture, sicurezza. L'intera politica del governo dev'essere orientata su questo fronte. Io mi prendo tutta la mia parte di responsabilità, e quindi a volte certe pressioni mi angosciano pure...». Allora proviamo ad elencare i fatti concreti sul fronte dell'occupazione. «Una premessa: la nostra strategia è giusta». Che intende dire? «In metà Italia il mercato del lavoro sostanzialmente sta funzionando. Anzi, ci sono intere zone sature, dovenon si trova mano d'opera. Dunque il modello è giusto. Il problema è riuscire a rompere resistenze e barriere fra aree diverse». Già, ma tanto per fare un esempio, la proroga del decreto sugli straordinari e la conferma del- la volontà di fare la legge sulle 35 ore entro fine anno non sono in contraddizione fra loro? «Non mi pare. Il governo dice: stabiliamo un monte annuo di straordinari, 250 ore, che nella proposta nostra e delle parti sociali, può andare oltre le 40 ore normali di lavoro. Quaranta ore più 250 all'anno fa una media di 45,3 alla settimana, giusto? Bene, quando discuteremo delle 35 ore vorrà dire che quel monte ore annuo di 250 andrà a sovrapporsi, invece che alle 40 ore attuali, alle 35 future. Sono due cose diverse. Al limite si può sostenere che 250 ore annue di straordinario sono troppe, ma è un'altra questione. Lo straordinario sarà possibile anche con le 35 ore. Non ho udito alcuno proporre di abolirlo». E gli altri provvedimenti che dovrebbero dare una svolta al mercato del lavoro? «Abbiamo accelerato gli investimenti in alcune aree del Sud: Prodi era a Manfredonia venerdì, io sono a Crotone. Poi stanno arrivando nuovi capitali stranieri a Gioia Tauro. E stiamo rimettendo a posto il sistema portuale e aeroportuale del Sud: dopo lunghe discussioni gli aeroporti di Bari, Catania, Cagliari e Napoli saranno potenziati. Sono tutti fatti concreti. Quanto al lavoro in sé, cominciamo ad avere segnali forti di maggior funzionamento del mercato. Anche il lavoro interinale è partito bene, a tre-quattro mesi fa non esisteva. Poi stiamo accelerando il decentramento degli uffici del Lavoro. E mi aspetto molto anche dalle norme sull'emersione. Infine ci sarà il collegato alla Finanziaria che consentirà di mettere insieme le risorse non spese nel '98 a quelle programmate nel '99. Ecco la svolta di cui parlavo». Il «collegato» che cosa produrrà, in particolare? «Significa che invece di prendere tante decisioni isolate una dall'altra, concentreremo su tre-quattro filoni le risorse e daremo delle priorità. E per decidere come agire prenderemo spunto dai suggerimenti dei tavoli aperti a Palazzo Chigi con le parti sociali. Probabilmente, per esempio, metteremo a punto alcuni incentivi e sgravi, che verranno semplificati e saranno indirizzati verso le nuove inizietive». Lei ha annunciato anche la rivoluzione del collocamento. Che novità ci saranno? «Siamo in piena opera di riforma, con due aspetti: il decentramento, attuato in molte regioni, e l'apertura ai privati. Alla fine il collocamento avrà cambiato pelle, perché dal vecchio ufficio in cui si facevano le Uste con la matita e si aspettava che arri¬ vassero le richieste numeriche, passeremo ad un sistema di servizi alla persona. Faremo 500 mila colloqui personalizzati, e una rete nazionale ed europea con le schede di ciascun disoccupato». Ma quando si avvertiranno concretamente queste novità? «H 70% del nostro personale sta passando alle Regioni. Poi faremo massicci corsi di informatizzazione e infine vogliamo specializzare l'ispettorato e assumeremo 400 nuovi ispettori». Con quali obiettivi? «Lancerò una grossa campagna di controllo nei cantieri edili perché purtroppo gli infortuni non vanno in vacanza, anzi aumentano in questo periodo. E intendiamo fare un grosso sforzo anche per far uscire il lavoro nero o sommerso». Non ha mai citato l'Agenzia per il Sud. E' l'argomento su cui si sono scatenati i fulmini di Polo e Confindustria. Come finirà? «Guardi, io penso che l'Agenzia dovrà fare due cose: marketing territoriale e promozione dello sviluppo. Se ne sente il bisogno». Ma se non assumerà, Bertinotti la voterà? «Io credo che l'Agenzia potrà avere bisogno al massimo di un corpo di tecnici superspecializzati che vadano in giro per il Sud e per il mondo, con una valigetta per sostenere la fase di progettazione. Ma parlo al massimo di 3-400 supertecnici, non di un carrozzone. Sono concetti completamente diversi, mi creda». Flavio Corazza 66 Concentreremo tutte le risorse disponibili su sgravi e aiuti mirati L'Agensud?farà marketing e promozione dello sviluppo E presto lancerò una campagna per la sicurezza nei cantieri edili jjfj fi fi Non ho la bacchetta magica e ci aspetta una lotta dura contro il tempo Ma in nessun altro Paese ci sono aree così tanto depresse come il Mezzogiorno: sicurezza infrastrutture, corruzione... EJ J LE PREVISIONI DI CONFINDUSTRIA^) 1998 RETRIBUZIONI PER ADDETTO INDUSTRIA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE INTERA ECONOMIA COSTO DEL LAVORO PER ADDETTO INDUSTRIA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE INTERA ECONOMIA COSTO DEL LAVORO PER UNITA1 DI PRODOTTO INDUSTRIA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE INTERA ECONOMIA OCCUPATI (VARIAZIONI %) TASSO DI DISOCCUPAZIONE i ~ rm. m PREZZI AL CONSUMO DEFLATORE DEL PIL (*) Nell'ipotesi di normativa invariata sull'orario di lavoro. L'introduzione dell'lrap e la contemporanea soppressione dei contributi sanitari introdurranno, a partire dal 1998 una discontinuità nelle serie statistiche del costo del lavoro che non è incorporata nei dati di questa tabella. m Qui sopra Nerio Nesi (Rifondazione) Sotto il ministro del Lavoro Tiziano Treu Un'immagine degli incidenti a Napoli PER UNITA1 DI PRODOTTO INDUSTRIA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE INTERA ECONOMIA OCCUPATI (VARIAZIONI %) TASSO DI DISOCCUPAZIONE PREZZI AL CONSUMO DEFLATORE DEL PIL (*) Nell'ipotesi di normativa invariata sull'orario di lavoro. L'intsoppressione dei contributi sanitari introdurranno, a partirestatistiche del costo del lavoro che non è incorporata nei dati «Non saràTreu: così c