Siglali: via libero al contratto di Francesco Bullo

Siglali: via libero al contratto Il governo rassicura i sindacati: garantito il potere d'acquisto delle retribuzioni Siglali: via libero al contratto Ma la Uil raffredda l'entusiasmo di Bassanini ROMA. Disco verde per il pubblico impiego: il contratto è stato sbloccato e il governo ha assicurato ai sindacati che ci sono le risorse per garantire ai dipendenti il mantenimento del potere d'acquisto delle retribuzioni e per incrementi collegati alla produttività, alla qualità dei servizi e alla professionalità. Si è concluso così ieri il vertice a Palazzo Chigi tra il governo e i leader di Cgil, Cisl, Uil; e nel pomeriggio sono riprese le trattative per i ministeriali e il parastato. Tutti soddisfatti dunque, governo e sindacati, che vedono in questo primo risultato un segnale positivo per i futuri appuntamenti tra le parti. «Sono certo che lo sblocco di questa trattativa favorirà i rapporti fra i sindacati e questo governo, che considera la concertazione un metodo fondamentale per la propria politica economica e sociale» ha detto il vicepresidente del Consiglio, Walter Veltroni, e il leader Cgil, Cofferati, gli ha fatto eco: «Ciò è molto importante per due ragioni: si conferma il sistema di tutela del potere d'acquisto delle retribuzioni anche nel pubblico impiego; questa soluzione rappresenta un punto di riferimento per la verifica sull'accordo del luglio '93». Mentre D'Antoni, numero uno della Cisl, sottolinea che il merito «va ascritto al nostro pressing» e aggiunge: «Evidentemente il governo ha riflettuto sulla necessità di rispettare le regole del gioco. La guardia però non va abbassata». Dal canto suo il ministro della Funzione Pubblica, Bassanini, mette il piede sull'acceleratore e annuncia: non si va in vacanza. «Prima della pausa estiva - questa la sua previsione - è possibile l'intesa sui punti più caldi per i rinnovi contrattuali pubblici» e ribadisce come «il metodo della concertazione stia dando buoni risultati: per i contratti pubblici sembrava esserci una situazione compromessa, sono bastate 24 ore per evitare lo sciopero e riprendere le trattative». «C'è stato un chiarimento - ha aggiunto il ministro - sugli aspetti normativi e sulle risorse economiche per il rinnovo dei contratti. E' stato chiarito che le risorse serviranno da una parte a garantire il potere d'acquisto delle retribuzioni dei pubblici dipendenti e dall'altra (a livello decentrato) a distribuire eventuali quote di produttività, qualità, professionalità». In sostanza per il '98 l'incremento complessivo (comprensivo cioè dei trascinamenti degli aumenti del '97) sarà dell'1,8% (l'inflazione programmata). Per il '99 del 2,3% di cui 1' 1,5% per il mantenimento del salario reale, e lo 0,8% di aumenti dovuti alla contrattazione decentrata di secondo livello. Ma in serata è inteivenuto Pietro Larizza, segretario generale Uil, a gelare gli entusiasmi. «Il nostro consenso - dice - riguarda solo la disponibilità a riprendere le trattative per statali e parastali. Avevamo e continuiamo ad avere forti ragioni di dissenso sulle ipotesi economiche fatte». E ancora: «I lavoratori statali e parastatali hanno già proclamato lo sciopero per il 25 settembre; per quel che risulta alla Uil lo sciopero non è stato né revocato, né sospeso». Poi l'affondo: «I padri e i figli del sindacalismo italiano ci hanno insegnato in ripetute occasioni che non si firmano accordi con i lavoratori che stanno al mare. Non riesco ad immaginare una ragione per cui questa regola vale per tutti tranne che per i pubblici dipendenti. La Uil, come sempre, cerca di fa¬ re gli accordi purché ne esistano le condizioni. Se non ci sono non faremo alcun accordo per nessuno e per nessuna ragione». «Sulle ipotesi economiche - spiega Larizza - il nostro dissenso riguarda innanzitutto le discriminazioni che si farebbero tra i lavoratori. Nessuno, infatti, ci ha garantito che i "non contrattualizzati" (professori universitari, magistrati, ecc.) saranno sottoposti alle stesse regole che valgono per gli altri. Dunque non possiamo accettare nemmeno in via di ipotesi che per alcuni si discute dello scaglionamento di incrementi all'interno dell'1,5% e per altri sono previste concessioni pari all'8%». In sostanza: doccia fredda sugli entusiasmi di Bassanini ed ennesimo segnale di divisione all'interno del sindacato. La partita del pubblico impiego resta aperta. Francesco Bullo Franco Bassanini ministro della Funzione Pubblica ritiene possibile l'intesa prima della pausa estiva

Persone citate: Bassanini, Cofferati, D'antoni, Franco Bassanini, Larizza, Pietro Larizza, Walter Veltroni

Luoghi citati: Roma