Immigrali, via agli aiuti
Immigrali, via agli aiuti Il governo vara il piano di sostegno ai Paesi del Mediterraneo in cambio della riammissione dei clandestini Immigrali, via agli aiuti Alla Tunisia radar e motovedette ROMA. Primo passo nel governo per ottenere la collaborazione dei Paesi del Nordafrica da cui proviene la nuova ondata di immigranti illegali: il Consiglio dei ministri ha esaminato uno schema di decreto legislativo che prevede gli aiuti da destinare a queste nazioni. Il testo non fa esplicito riferimento al Nordafrica ma a «tutti i Paesi d'origine deU'immigrazione clandestina» ed è quindi destinato a diventare lo strumento con cui l'Italia tenterà di stringere accordi in tutto il Mediterraneo per arrestare i flussi illegali. E' tuttavia evidente che il provvedimento è stato adottato per consentire un veloce accordo grazie alla fornitura di radar e motovedette con la Tunisia., vero ponte verso l'Italia per i clandestini di tutto il Maghreb. Lo schema di decreto legislativo è stato presentato ieri mattina a Palazzo Chigi dai ministri dell'Interno, Giorgio Napolitano, degli Esteri, Lamberto Dini, e della Solidarietà sociale, Livia Turco, ed è stato poi trasmesso alle commissioni competenti del Parlamento per il parere necessario prima del definitivo via libera. Il testo prevede in concreto l'elargizione di «aiuti materiali» per la lotta al traffico di clandestini, sul modello di quanto già avvenuto in Albania negli ultimi 12 mesi. Si tratta di «mezzi tecnologici, logistici e strumenti per agire sul campo», che saranno finanziati grazie ad un nuovo fondo ad hoc il cui valore - secondo indiscrezioni viene valutato in diverse decine di miliardi di lire. I Paesi di origine dei flussi clandestini potranno così scegliere se accettare direttamente mezzi, strumenti e tecnologie «made in Italy» - eventualmente anche con equipaggi misti - oppure preferire aiuti finanziari per il loro esatto controvalore. «Stiamo parlando di aiuti - ha spiegato Napolitano - in equipaggiamenti e in mezzi tecnici per mettere questi Paesi in grado di controllare le coste e le partenze delle persone che tentano di entrare illegalmente in Italia». «Questo tipo di collaborazione - sottolinea il ministro dell'Interno - si aggiunge a quella da parte di tutti i Paesi dell'Unione Europea per aiutare lo sviluppo della costa meridionale del Mediterraneo perché più miglioreranno le condizioni di vita più sarà facile arrestare la spinta migratoria verso Nord». Alla Tunisia che negli ultimi giorni aveva fatto pervenire a Roma (e anche a Parigi) una Usta di «materiale urgente» per combattere i trafficanti di uomini, l'Italia si accinge adesso a rispondere con l'invio di «mezzi e strumenti» indentificati in motovedette, guardacoste, impianti radar, metal detector e sistemi di rilevamento della navigazione. «Il provvedimento adottato dal Consiglio dei ministri - spiega Piero Fassino, sottosegretario agli Esteri con delega per l'immigrazione - è una tappa importante nella lotta ai clandestini. L'Italia mostra nei fatti la sua ampia disponibilità verso i Paesi di provenienza dell'immigrazione e si auspica che sia ricambiata con analogo spirito di collaborazione». La prima prova si avrà comunque sin dai prossimi giorni. All'inizio della nuova settimana le delegazioni italiana e tunisina incominceranno infatti ad incontrarsi per decidere quantità, tempi e modi dell'aiuto. I dettagli del «piano» dovrebbero essere pronti per la prima settimana di agosto quando si riunirà a Ro-. ma la commissione mista italotunisina. Se non ci saranno imprevisti in quella sede verranno siglati anche altri tre accordi: sulla riammissione dei clandestini, sull'annoso contenzioso della pesca nel Canale di Sicilia e sulla cooperazione bilaterale. Con il governo del Marocco discuterà invece Lamberto Dini, in partenza domani sera per Rabat dove resterà fino a martedì incontrando anche re Hassan II. «Questa visita è un'occasione - preannuncia il capo della Farnesina - per dare impulso alla collaborazione contro l'immigrazione clandestina e per accelerare la firma delle necessarie intese». Maurizio (Violinar! Decine di miliardi in attrezzature per sorvegliare le coste Sul decreto ora dovrà esprimersi il Parlamento IL PIANO DI AIUTI I I programmi di sostegno per tutti i Paesi d'origine dell'immigrazione clandestina riguarderanno i settori tecnologico, logistico e la fornitura di mezzi necessari per bloccare il flusso di illegali. Vi potranno essere forniture dirette di apparati e strumenti di prevenzione oppure aiuti finanziari. 2Per la Tunisia è prevista la fornitura di motovedette, guardacoste, radar, metal detector e impianti di sorveglianza per la navigazione. 3Per tutti i Paesi d'origine dell'immigrazione clandestina l'elargizione del programma di aiuti sarà legata alla sottoscrizione deH'«accordo di riammissione» con l'Italia. A sinistra, la guardia costiera controlla un'imbarcazione di immigrati clandestini nel mare di Lampedusa. Anche ieri, sull'isola, si sono ripetuti gli sbarchi
Persone citate: Giorgio Napolitano, Lamberto Dini, Livia Turco, Napolitano, Piero Fassino
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