Un blitz antidroga a Minorca di A. Con.
Un blitz antidroga a Minorca Sedici arresti Un blitz antidroga a Minorca TORINO. I soldi dei rapimenti investiti in stupefacenti? L'ipotesi è della Dia torinese che ha rinvenuto a Minorca, assieme alla polizia spagnola, 1040 chilogrammi di hashish stivati nel doppiofondo di una imbarcazione. Lo stupefacente stava per essere ceduto ad un gruppo di trafficanti sardi. Dall'isola, la droga avrebbe poi probabilmente preso la strada del Settentrione, Torino e Milano soprattutto. Sedici persone, italiane, francesi, spagnole e marocchine sono state arrestate. Il natante con la droga, il «Purosangue», era ormeggiato nel porto di Mahon, il capoluogo dell'isola di Minorca, nell'arcipelago delle Baleari, in Spagna. A bordo sono stati bloccati due cittadini milanesi pluripregiudicati (Edgardo D'Onofrio, 43 anni, e Francesco Gualtieri, 28 armi) che custodivano l'enorme partita di hashish marocchino, che al dettaglio avrebbe avuto un valore di circa 10 miliardi. Successivamente gli uomini del Centro Operativo Dia di Torino, diretti dal colonnello dei carabinieri Domenico Pomi, hanno fermato un altro natante, l'«Oceanic», che si stava dirigendo verso l'isola di Minorca. A bordo c'erano sei persone, che custodivano oltre 1 miliardo di lire in contanti, probabilmente il denaro necessario all'acquisto del carico del «Purosangue»: sono stati tutti arrestati per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Sono due lombardi, tre sardi e un francese. La presenza dei sardi ha indotto la Dia ad aprire un'indagine per accertare la provenienza del denaro: le banconote sequestrate sull'«0ceanic» verranno confrontate con quelle pagate per i sequestri Melis e Soi'fiantini. [a. con.]
Persone citate: Domenico Pomi, Edgardo D'onofrio, Francesco Gualtieri, Mahon, Melis
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