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Anabolizzanti anche al Giro Anabolizzanti anche al Giro Mg-Tecnogym nei guai dopo un blitz effettuato dai Nas in Val di Fiemme TRENTO. Se al Tour de France è scoppiata la «bomba-doping», da Trento arrivano conferme, indirette, sull'utilizzo di sostanze dopanti da parte di ciclisti. E' quanto emerge dagli atti dell'inchiesta avviata dalla procura di Trani e concretizzatasi nel blitz effettuato dai Nas il 5 giugno '98, durante una tappa del Giro d'Italia, in Val di Fiemme, in un albergo sede della Mg Tecnogym. La perquisizione portò al ritrovamente di sostanze anabolizzanti nella camera del massaggiatore Luigi Sarti e anche nel camion della squadra. E proprio per questi fatti alcuni ciclisti saranno sentiti prossimamente in questura a Trento, in veste di persone «informate dei fatti». Nella stanza del dottor Carlo Mattei, medico sociale del team Mg-Tchnogym.. i carabinieri del Nas sequestrarono del materiale giudicato «utile al prosieguo delle indagini». In particolare cinque foglietti manoscritti, tratti da una agenda, che riportavano annota¬ zioni, elenchi e quantitativi di varie sostanze anabolizzanti. Furono trovati anche gli originali di 8 fogli riportanti somministrazioni mediche per gli atleti. Ma ancora più interessanti sono state giudicate le dichiarazioni rese da Sarti. Ogni giorno - chiarì una borsa frigo contenente notevoli quantità di anabolizzanti veniva portata in camera da Tiziano Morassut (un massaggiatore) e da Giorgio Camanzi. Si trattava di contenitori separati per i singoli corridori i quali, è scritto nel verbale, «all'occorrenza li prendevano per somministrarseli personalmente». Di più: la sua stanza era sempre aperta «proprio per dare la possibilità agli atleti di servirsi liberamente». In quell'occasione, il diesse Giancarlo Ferretti dichiarò che le due confezioni di Andriol (testosterone) e di Cavaryect, nonché sei fiale di Synacten Depot, trovate nel camion, erano di sua proprietà ed uso personale al fine di migliorare le prestazioni sessuali.