Punico nel tempio della politica Usa

Punico nel tempio della politica Usa Sconosciuto supera i sistemi di sicurezza minacciando i deputati, poi è colpito e catturato Punico nel tempio della politica Usa Spari in Parlamento: uccisi due agenti, ferita una donna WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Pomeriggio di morte e terrore al Congresso americano. Alle 15 e 35 ora locale, mentre turisti e scolaresche visitavano le sale del Campidoglio dove hanno sede il Senato e la Camera, un uomo armato è entrato nel palazzo ed ha aperto il fuoco colpendo tre persone - due guardie e una turista - e seminando il panico prima di cadere a sua volta trafitto dai colpi delle guardie. I due agenti - Jacob Chestnut e John Gibson, ambedue sposati con figli piccoli - sono morti poco dopo il ricovero d'urgenza in due diversi ospedali della città. La turista, Angela Dickerson di 24 anni, colpita nella zona dell'occhio, è in gravi condizioni al George Washington Hospital. L'uomo con la pistola - bianco, di mezza età, e con trascorsi allarmanti - è stato portato in un altro ospedale della città, anche lui in condizioni gravi. Secondo la rete tv Nbc si tratterebbe di Eugene Weston, 45 anni, di Chicago. Il senatore Bill Frist, repubblicano del Tennessee e cardiologo, ha prestato i primi soccorsi alle vittime - incluso l'attentatore. Dalle prime ricostruzioni pare che sia entrato armato dal portone dei visitatori. La sua pistola ha fatto scattare l'allarme mentre passava nel metal detector. A quel punto è corso in avanti ed ha aperto il fuoco sulla prima guardia che ha cercato di avventarsi su di lui, l'agente Chestnut. E continuando a sparare si è fatto strada fino agli uffici di Tom Delay, il numero tre del partito repubblicano alla Camera dei rappresentanti. Nel corso di quel tragitto nei corridoi della cosidetta «cripta» - l'area sotto al cupolone - ha colpito anche l'agente Gibson e la turista. Ma nei frattempo i due agenti in fin di. vita erano riusciti a colpirlo tre volte e a mettere fine alla sua corsa folle. John Feehery, porta voce del deputato DeLay: «Ero al mio posto, nell'ufficio del deputato. Improvvisamente ho sentito gli spari. C'è chi ha detto di averne sentiti cinque o sei. Secondo me erano molti di più. Quindici, venti. Le guardie hanno fatto un lavoro davvero eccezionale. Hanno dimostrato grande coraggio». La cosa sorprendente è che l'uomo era ben conosciuto dai servizi segreti americani perché in passato aveva più volte manifestato l'intenzione di uccidere il Presidente Clinton. Era considerato un pericoloso mono-maniaco. Per cui ieri sera si faticava a capire come mai quest'uomo - di cui le autorità non avevano ancora divulgato il nome - girasse liberamente nella capitale, fino a poter entrare armato nel Campidoglio, il luogo-simbolo della democrazia americana. Nei minuti immediatamente dopo la sparatoria il frenetico smistamento dei feriti sulla spianata del monumentale palazzo bianco, davanti a migliaia di turisti, ambulanze, macchine della polizia con le sirene spiegate, aveva improvvisamente trasformato il cuore della capitale in una sorta di «zona di guerra». «Ero con gli altri turisti», ha detto agitata Laurie Curcio, una signora di passaggio nella capitale con la famiglia. «Stavamo sostando nei pressi della statua di Thomas Jefferson, quando all'improvviso abbiamo sentito dai cinque a sei colpi. Ci hanno portati via in gran fretta. Avevamo tutti l'adrenalina a mille. La scena era assolutamente caotica. Molta gente che urlava non sapeva nemmeno cosa fosse successo. Ad un certo punto temevo di aver perso mio figlio maggiore». Il Presidente Clinton è stato informato della strage nel giro di pochi attimi, mentre volava in elicottero verso Camp David per il fine settimana. «Il Campidoglio è la casa del popolo», ha detto tre ore più tardi. «Un luogo dove i visitatori e chi vi lavora non devono temere la violenza. Tutti noi americani apprezziamo il coraggio di questi due agenti che hanno impedito una strage ancora maggiore». Ieri pomeriggio la grande bandiera a stelle e strisce che sventola sul Capidoglio è stata portata a mezz'asta. E un silenzio cupo è calato sulla città. Andrea d! Robilant E' entrato dal portone dei visitatori e quando è scattato l'allarme del metal detector ha aperto il fuoco L'attentatore in passato aveva più volte minacciato di volere uccidere Clinton pcomcaO L'elicottero dei soccorsi e uno dei feriti mentre viene trasportato in barella

Luoghi citati: Chicago, Tennessee, Usa, Washington