Tavolo a quattro per il Sud
Tavolo a quattro per il Sud Tavolo a quattro per il Sud E sul sommerso l'Ue «grazia» l'Italia ROMA. Riprenderà nei primi giorni della prossima settimana il tavolo a quattro tra Governo, Confindustria, Sindacati ed Enti Locali, sui temi del lavoro. Ad annunciarlo è stato il ministro del Lavoro, Tiziano Treu, al termine del convegno sul Mezzogiorno che si è svolto ieri a Napoli. «Il tavolo a quattro - ha detto Treu - riprenderà almeno per una delle sue sottosezioni. Abbiamo ancora da approfondire i temi relativi alle infrastrutture ed agli incentivi. Lunedì o martedì almeno una di queste due dovrebbe riunirsi o forse anche entrambe». Si tratta, secondo Treu, «del segno che la concertazione a quattro sta andando avanti». Treu ha anche detto che c'è il sì dell'Unione Europea al provvedimento italiano per favorire l'emersione del lavoro nero. Parlando con i giornalisti dei «segnali concreti» forniti dal Governo negli ultimi tempi sul versante dell'occupazione, Treu ha citato anche il provve¬ dimento sull'emersione del lavoro nero, che - ha sottolineato - «ha avuto il via libera dall'Unione Europea». «L'Unione Europea - ha spiegato Treu - ha dato orientamento favorevole all'ipotesi che avevamo sottoposto, quella che non prevede una chiusura totale per il passato, misura ritenuta eccessiva, ma una chiusura con una percentuale del 25 per cento minimo dei livelli normali. Noi possiamo anche aggiungere una rateizzazione per aiutare chi vuole emergere». Treu ha precisato che resta valido il percorso graduale di avvicinamento al trattamento contrattuale di quattro anni. Sui tempi di operatività del provvedimento, Treu ha ribadito la richiesta di una corsia preferenziale: «Il disegno di legge l'ho pronto. Dopo la decisione dell'Ue il percorso sarà ancora più veloce. Mi sembra che ci sia l'accordo di tutti quelli che hanno a cuore il problema del lavoro nero». Ma le tensioni restano. Il leader della Cgil Sergio Cofferati avverte il governo e, anche se non accenna all'ipotesi di sciopero generale evocata da D'Antoni, parla chiaro: «Prima dell'autunno e dell'avvio della trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, bisogna definire la partita della revisione dell'accordo di luglio e in autunno va aperta la discussione sulla riforma degli ammortizzatori». Alla vigilia della pausa estiva, dunque, Cofferati già pensa alla ripresa e puntualizza: «A settembre torneremo a chiedere che gli impianti di politica dei redditi e le regole concertative vengano confermate e rafforzate. Si possono apportare aggiustamenti lì dove serve, ma non vogliamo che si assecondi l'orientamento di parte del mondo industriale poiché una cosa che funziona non si cambia». E l'emergenza lavoro? «Sull'occupazione non siamo assolutamente soddisfatti ed è un punto su cui torneremo. Chiediamo al governo, di cui sono evidenti i ritardi - sottolinea - di applicare l'intesa del settembre '96, con interventi mirati per il Sud». Il punto, afferma, è che nel Paese c'è bisogno di stabilità: «La fine della Bicamerale ha innescato ancora maggiore confusione e fibrillazione, ma se non c'è stabilità non si coglie il meglio del risanamento. In attesa dunque della stabilità politica - ha concluso Cofferati - è importante che ci sia almeno stabilità nel rapporto tra le parti sociali». Bordate arrivano anche dal segretario generale della Fiom, Claudio Sabattini: «La Confindustria - dice - se davvero è favorevole alla concertazione non può mettere in discussione gli accordi del 23 luglio '93: questo aprirebbe una fase di deregolazione dei rapporti sindacali, provocando conflitto nel momento in cui le questioni di fondo richiedono un intervento preciso, da parte del Governo e delle parti sociali». A Pescara per l'assemblea regionale dei quadri e dei delegati della Fiom, organizzata proprio in previsione del rinnovo del contratto dei metalmeccanici, Sabattini ha osservato che la verifica sugli accordi del luglio '93 «era molto importante per questo contratto poiché, come tutti, esso andava rinnovato secondo i criteri definiti in quell'accordo del quale ora la Confindustria intende modificare alcuni punti centrali, soprattutto nel rapporto tra i diversi livelli contrattuali». [r. e. s.) Il segretario confederale della Cgil Sergio Cofferati
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