Il governo proroga gli straordinari

Il governo proroga gli straordinari Allarme per il lavoro. Cofferati e D'Antoni sempre più ai ferri corti sullo sciopero generale Il governo proroga gli straordinari Ma Bertinotti dice no. Prodi: non sarà un autunno caldo ROMA. Una boccata di ossigeno, ieri, per le imprese e segnali confortanti per i sindacati in una giornata che, però, ha registrato momenti di forte tensione e gravi incidenti a Napoli e Milano durante infuocate dimostrazioni di disoccupati. La minaccia di sciopero generale ventilata dalla Cisl in netto contrasto con la Cgil si allarga al sindacalismo autonomo con in testa la Cisal, il leader di Forza Italia Berlusconi trae oscuri presagi dagli incidenti di Napoli e Milano («E' una polveriera e siamo solo agli inizi, i nodi verranno presto al pettine»), ma il presidente del Consiglio Prodi lancia un messaggio rassicurante: «Ce la faremo. L'autunno caldo lo raffredderemo, se lavoreremo bene». E già ieri passi avanti sono stati compiuti su fronti diversi. D ministro del Tesoro Ciampi sblocca il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego, indicando le risorse disponibili. Di li a poco, il Consiglio dei ministri approva un decreto legge che proroga di 60 giorni la vecchia norma sugli straordinari, scaduta domenica scorsa, che ne prevede il pagamento a partire dalla 49a ora settimanale con la notificazione all'ispettorato del lavoro. Contestualmente viene varato un disegno di legge che recepisce l'accordo del novembre scorso tra Confindustria e sindacati, in base al quale l'azienda può utilizzare un monte di 250 ore annue di straordinario oltre l'orario normale settimanale di 40 ore senza dover ottenere l'autorizzazione dall'ispettorato del lavoro, con un limite massimo di 80 ore nel trimestre. Infine, si annuncia per i primi giorni della prossima settimana la ripresa del tavolo a quattro sull'occupazione nel Mezzogiorno fra governo, Confindustria, sindacati ed enti locali per la definizione di interventi straordinari Con la «doppietta» sugli straordinari, spiega il ministro del Lavoro Treu, da un lato si dà certezza alle aziende che - scaduta la vecchia norma - si trovavano esposte al rischio di dover pagare lo straordinario a partire dalla 41a ora; dall'al' tro, con il disegno di legge il governo dà il segno di ciò che vuole fare quando a settembre tutta la materia dovrà essere disciplinata: confermando l'orario normale a 4C ore e fissando un tetto di 250 ore annue di straordinario si realizza in media un orario di 45,3 ore settimanali. «La proroga - commenta favorevolmente il vice presidente della Confindustria Guidalberto Guidi - rappresenta un atto di grande sensibilità da parte dell'esecutivo, ma è un atto dovuto». Positivi anche i commenti di Cgil-Cisl-Uil, che sottolineano come la vicenda degli straordinari sia stata avviata su un percorso in grado di offrire un quadro di certezze alle aziende ed ai lavoratori siilla base di quanto sollecitato da tempo dalle parti sociali. Invece, nettamente contrario il giudizio di Rifondazione comunista che ribadisce il suo voto contrario. E anche i verdi annunciano che non voteranno il decreto: «Ormai - dicono - il tempo è scaduto», «Ora - osserva il responsabile per il lavoro Giordano - è tutta in salita la strada che porta ad una riduzione effettiva dell'orario di lavoro. Invece che andare verso le 35 ore, si marcia a tappe forzate verso un au- mento degli orari di fatto». Ma, Treu smentisce al volo: «E' una paura non fondata perché non c'è alcuna interferenza tra il provvedimento sulle 35 ore e il recepimento dell'avviso comune tra le parti so- ciali sullo straordinario. L'avviso dice soltanto che ci sono 250 ore di straordinario a disposizione dopo l'orario nonnaie. Quando questo sarà di 35 ore si tratterà solo di riposizionare il tutto». Ribatte, secco, il segretario di Re Bertinotti, alzando il tiro: «La protesta dei disoccupati si fa drammatica, esplodono le crisi occupazionali. Però il governo agevola lo straordinario, muovendosi nella direzione opposta a quanto dovrebbe!». La tensione, dunque, non accenna a calare nonostante alcuni segnali positivi. La Cisl insiste per lo sciopero generale « il segretario generale della Cisal Cerioli annuncia che si farà anche senza la Cgil. Interviene il ministro Treu per esortare ad una riflessione prima di seminare tempesta; ed il segretario generale della Cgil Cofferati attacca nuovamente D'Antoni, pur senza mai nominarlo. «Ho detto, e non ho cambiato opinione - precisa - che agitare l'idea dello sciopero in astratto e senza che sia in rapporto con le cose concrete e con gli obiettivi definiti è controproducente ed è un errore. Ogni idea di lotta, di iniziativa, scissa dalle questioni di merito non produce nulla di positivo». Gian Carlo Fossi Dai manifestanti lancio di cocci e biglie di ferro La polizia carica Contusi sui due fronti Cofferati: ci vuole una risposta a questi problemi ma bisogna evitare l'assistenzialismo

Luoghi citati: Milano, Napoli, Roma