La zampata del Leone su Snia Bpd
La zampata del Leone su Snia Bpd A Generali il 2% La zampata del Leone su Snia Bpd MILANO. Più che un «giardinetto» è una grande e moderna coltivazione di partecipazioni strategiche, quella allestita negli ultimi mesi dal gruppo Generali. L'ultimo gioiello, in ordine di tempo, a brillare nel portafoglio del Leone di Trieste è una quota del 2,278% in Snia Bpd. Secondo informazioni di mercato si tratta di un pacchetto di azioni conquistato dopo l'offerta pubblica per 1000 miliardi dello scorso giugno sulla società della chimica Fiat e diluito tra cinque controllate del gigante delle assicurazioni, guidate dalla Alleanza. Il 1998 si profila come un anno d'oro per la compagnia di Bernheim, sbarcata in gran forza in Germania, il primo mercato assicurativo europeo, e sempre più attiva anche sul fronte interno dove la politica delle piccole ma significative partecipazioni le sta assicurando il ruolo di insostituibile crocevia della finanza italiana. I riflettori sono puntati sul Leone dopo i nuovi massimi toccati in Borsa (mia corsa sostenuta insieme alle altre blue chip della «Galassia» del Nord) e in vista del comitato esecutivo di mercoledì prossimo. La quota in Snia si aggiunge, infatti, a una lunga serie di partecipazioni di rango nelle società quotate in Piazza Affari, tra le quali figura la Ifi degli Agnelli, salita lo scorso febbraio al 6,4% delle azioni privilegiate, le uniche al listino. Tra le operazioni più recenti anche la Sirti, nella quale il gruppo Generali è salito nei mesi scorsi dal 2 al 4,28%, e la Saipem partecipata dallo scorso aprile al 3,049%. L'elenco prosegue con Fiat (2,5%), Banca Intesa (8%), Gemina (5,4%), Hdp (2,4%), Rinascente (2%), Cofide (3,5%), Pirelhiia (5,3%), Italcementi (2%), oltre a Mediobanca (2%) e Comit (5% con la prospettiva di arrivare al 10%). La controllata Alleanza, inoltre, è presente in Zucchina (3,62%) e nella 21 Investimenti del gruppo Benetton (5%).
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