Telecom trotta con Murdoch, Veltroni frena di Francesco Manacorda

Telecom trotta con Murdoch, Veltroni frena Rossignolo: «i conti non tornano, serve un socio forte». La sinistra teme una colonizzazione Telecom trotta con Murdoch, Veltroni frena Scontro sulla piattaforma digitale BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sì, Telecom Italia vuole Rupert Murdoch nella piattaforma televisiva digitale, anche se l'imprenditore australiano è solo «uno degli interlocutori» con cui il presidente della società, Gianmario Rossignolo, è in trattative. A Bruxelles per una due giorni di incontri con l'esecutivo comunitario, è lo stesso Rossignolo a confermare ufficialmente il negoziato in corso con la NewsCo ridando fuoco alle polemiche in Italia e spingendo a intervenire, in veste di frenatore, lo stesso vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni. La sinistra - dal Pds a Rifondazione teme infatti un ingresso che, sostiene, rischia di «colonizzare» la futura piattaforma tecnologica tricolore. Per Rossignolo la scelta di un socio forte che si aggiunga alla stessa Telecom, alla Rai e al gruppo Cecchi Gori per un progetto che costerà almeno 2000 miliardi, appare comunque obbligata: «I conti che del business pian abbiamo fatto - dice parlando del progetto di piattaforma digitale - non tornano; occorre un partner forte, che ci permetta di estenderci ad altre reti. E Murdoch, mi sembra, ha una buona rete nel mondo». Il presidente di Telecom replica anche a chi già nei giorni scorsi ha contestato il progetto di vendere una sostanziosa quota di Stream, appena sotto il 50%, all'imprenditore australiano: «In Italia spesso, si fa dell'allarmismo, si stravolge tutto. Noi non voghamo vendere a Murdoch, ma fare gli interessi degli azionisti nel rispetto delle regole europee». Non la pensa così, però, buona parte della maggioranza di governo. Dall'Italia fioccano le repliche, e le critiche, a Rossignolo. Per il sottosegretario alle Comunicazioni Vincenzo Vita, «l'ingresso di un soggetto delle dimensioni del gruppo Murdoch nella tv digitale italiana, in un mercato ancora agli inizi, avrebbe obiettivamente le caratteristiche dell'oligopolio». E ancora più duro è il responsabile per le comunicazioni di Rifondazione Sergio Bellucci, per il quale bisogna «far valere gli interessi nazionali» e utilizzare la golden share che il Tesoro mantiene in Telecom per evitare un'alleanza che «metterebbe l'intero settore della produzione audiovisuale nelle mani di interessi non nazionali». Il sottosegretario alle Comunicazioni Michele Lauria riconosce che da sola l'alleanza RaiTelecom non basta a sostenere il peso del business pian, ma esclude che una decisione sull'ingresso della NewsCo di Murdoch in Stream possa essere già presa nel consiglio Telecom convocato per lunedì prossimo. E' in serata che arriva U «no» più pesante all'operazione Stream: è quello del vice¬ presidente del Consiglio Walter Veltroni, che segue con «particolare attenzione e preoccupazione» le trattative con Murdoch, dato che un accordo «cambierebbe radicalmente le prospettive» della tv digitale. «Resto convinto - dice - che sia interesse del Paese la salvaguardia del valore nazionale ed europeo della tv digitale, al pari dello sviluppo delle potenzialità imprenditoriali delle aziende ita¬ liane, a partire dalla Rai». Ma di fronte all'arroccarsi del mondo politico anche Rossignolo ha molto da dire sull'ingombrante azionista pubblico. Ai Commissari europei che ha incontrato oltre agli italiani Emma Bonino e Mario Monti anche il responsabile della Concorrenza Karel Van Miert e quello delle Telecomunicazioni Martin Bangemann - il presidente di Telecom avrebbe espresso il suo disagio per la situazione del suo gruppo, formalmente privatizzato ma di fatto ancora fortemente influenzato dalle esigenze e dalle richieste dell'azionista pubblico. E gli esempi non mancherebbero, dalle insistenze perché Telecom si espanda in qualche Paese dell'Est come il Kazakistan piuttosto che in America Latina, alle sollecitazioni per l'acquisto di alcuni nuovi immobili. Per quanto riguarda il quadro comunitario Rossignolo ha invece affrontato con Van Miert e Bangemann i problemi legati all'interconnessione, chiedendo condizioni di reciprocità all'estero rispetto a quanto è concesso in Italia agli stranieri. Francesco Manacorda Gianmario Rossignolo Rupert Murdoch

Luoghi citati: America Latina, Bruxelles, Italia, Kazakistan