Aérospatiale si apre alla Moira

Aérospatiale si apre alla Moira ARMI E BUSINESS L'annuncio a sorpresa di Strauss-Kahn. Dalle nozze un colosso da 22 mila miliardi Aérospatiale si apre alla Moira Nasce il polo francese dell'industria bellica PARIGI. Più che una ristrutturazione, quasi una rivoluzione. Dall'aggregazione della società pubblica «Aérospatiale» con «Matra hautes technologies» (Mht, filiale del gruppo privato Lagardère) nasce il «polo francese della difesa», un colosso dell'industria bellica e aeronautica. E' stato il ministro dell'Economia e delle Finanze Dominique Strauss-Kahn a dare, a sorpresa, l'annuncio della fusione. Per resistere ai giganti americani ha detto - «occorre unire le forze a livello europeo». E tanto per incominciare «potenziare le competenze francesi nei settori dell'aeronautica, dello spazio, degli armamenti». Il «polo francese» potrà rivaleggiare con i più grandi: sarà il quarto gruppo mondiale del settore (dopo gli americani BoeingMcDonnell-Douglas, Lockheed Martin, Raytheon Hugues) e il secondo in Europa, quasi alla pari con British Aerospace, ma davanti al tedesco Dasa (Daimler-Benz Aerospace). Il nuovo gigante «peserà» più di 22.000 miliardi di lire. Nel 1997, il fatturato di Aérospatiale (che fabbrica, da sola o in collaborazione con altre società europee, gli aerei civili Airbus e Atr, gli elicotteri Eurocopter, i vettori spaziali Ariane e i missili militari Exocet) è stato di 56 miliardi di franchi, pari a circa 16.500 miliardi di lire; e quello di Mht (che fabbrica missili balistici, satelliti, sistemi di telecomunicazioni, dispositivi elettronici ad uso militare) di 21 miliardi di franchi, pari a circa 6200 miliardi di lire. Per poter realizzare la fusione, lo Stato francese dovrà privatizzare parzialmente l'Aérospatiale: la partecipazione pubblica nella nuova società scenderà sotto il 50%, ma per tutelare gli interessi della difesa nazionale,'lo Stato conserverà un potere di controllo attraverso una «golden share» (azione specifica). A Lagardère resterà una quota tra il 30 e il 33%, mentre il 20% sarà quotato in Borsa. L'intenzione di privatizzare parzialmente il gruppo pubblico Aérospatiale era già trapelata nelle scorse settimane, ma la notizia dell'accordo con Matra è giunta del tutto inattesa. Il gruppo privato guidato da Jean-Luc Lagardère sembrava orientato piuttosto verso intese con altre società europee del settore, in Germania o in Gran Bretagna. In realtà, come ha spiegato ieri il ministro dell'Economia Strauss-Kahn, la nascita del colosso «franco-francese» dovrebbe essere la prima tappa verso la creazione di un ben più importante «polo europeo». Si profilano già all'orizzonte delle collaborazioni o addirittura delle alleanze con i «giganti» tedesco (Dasa) e inglese (British Aerospace). Il capitale del nuovo gruppo potrà essere aperto, anche se solo in un secondo tempo, ad altre aziende francesi (per esempio la Dassault, costruttrice dei famosi aerei da combattimento «Mirage») e europee, in particolare a quelle, come l'italiana Alenia e la spagnola Casa, con le quali l'Aérospatiale ha già sviluppato attività e progetti comuni. Dal canto suo, Lagardère aveva avviato la collaborazione, nel settore dei missili e in quello dei satelliti, con British Aerospace, Gec e Daimler-Benz Aerospace. Per Jean-Luc Lagardère, la fusione con Aérospatiale ha il sapore di una rivincita: l'anno scorso, il governo Jospin aveva bocciato il suo progetto di prendere il controllo della Thomson-Csf. Enrico Molinari Il ministro francese Dominique Strauss-Kahn

Luoghi citati: Europa, Germania, Gran Bretagna, Parigi