Etna, prove di eruzione di Fabio Albanese

Etna, prove di eruzione Catania: boati, esplosioni e un pennacchio di fumo alto 10 chilometri Etna, prove di eruzione Pioggia di cenere sull'intera provincia CATANIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'Etna è tornato a dare grande spettacolo. Esplosioni e boati, alti pennacchi di fumo, un'intensa pioggia di lapilli che mercoledì sera ha coperto Catania e i paesi pedemontani e ha provocato la chiusura per quindici ore dell'aeroporto. Tuttavia, stando ai vulcanologi, l'attività degli ultimi due giorni non è da considerarsi come un preludio certo ad una vera e propria eruzione laterale che, però, non può essere esclusa. Il vulcano resta sotto stretto controllo. Dopo quanto accaduto, infatti, molte cose si sono modificate all'interno dei crateri. Tutto è cominciato nel pomeriggio di mercoledì, con due scosse di terremoto di media intensità. Da quel momento, e con un'impennata intorno alle 18,30, i sismografi dell'Osservatorio di Acireale hanno rilevato un progressivo aumento dell'ampiezza del tremore, l'attività microsismica provocata dai movimenti di gas e lava che risalgono nei condotti craterici. Da mezza Sicilia era possibile vedere un alto pennacchio di fumo fuoriuscire dalla sommità del vulcano, al¬ to anche dieci chilometri, stando ai vulcanologi del Cnr. Già dall'imbrunire, le colonne di lava incandescenti erano visibili anche da molto lontano e lo sono state per tutta la notte. Sul vulcano sono saliti gli esperti dell'Istituto di vulcanologia, del Parco dell'Etna, dell'Osservatorio di Acireale. Nel frattempo, erano le 20, sulla parte orientale della Sicilia son cominciati a piovere cenere e lapilli che hanno ricoperto strade, auto, terrazze e la pista dell'aeroporto di Fontanarossa che, alle 22, è stato chiuso al traffico. I voli sono stati dirottati su Palermo mentre nell'aerostazione è stato il caos: passeggeri in attesa d'imbarcarsi, parenti in attesa di viaggiatori finiti a Punta Raisi, voli di linea e charter cancellati senza spiegazioni. Nello scalo si sono vissuti momenti di grande tensione, mentre una sola macchina spazzatrice girava sulla pista, nel tentativo di ripulirla. Solo nel primo pomeriggio di ieri lo scalo è stato riaperto, ma ci sono volute ore per smaltire le migliaia di passeggeri rimasti bloccati. A Catania la coltre nera ha provocato qualche incidente e molti disagi; ci vorranno settimane prima che possa essere rimossa. Inoltre, gli esperti non escludono che il fenomeno, non nuovo per i catanesi che l'hanno affrontato armati di ombrelli, si ripeta nei prossimi giorni. Sull'Etna, nella mattinata di ieri e ancor più nel pomeriggio, il livello del tremore è andato diminuendo e l'attività è ritornata ai livelli dei giorni precedenti, con esplosioni che, con alti e bassi, si susseguono ormai da un anno e mezzo. La violenta impennata dell'attività ha cancellato due conetti che si trovavano all'interno della voragine centrale dell'Etna, a quota 3300 metri, trasformandoli in un unico cratere dal quale è fuoriuscita una colata lavica che, dopo avere colmato il cratere e superato il bordo, per duecento metri si è riversata verso Ovest, per poi fermarsi. Nel pomeriggio di ieri la colata, ormai ferma, per gravità ha in parte coperto la pista stradale che unisce, ad alta quota, il versante Sud con quello Nord del vulcano, attraversata giornalmente dai pulmini con i turisti. Un'altra piccola colata, che si è divisa in due tronconi, è ancora alimentata; parte dal cratere di SudEst, il più attivo in queste ore come pure negli ultimi mesi, e procede lentamente verso la valle del Leone. L'attività esplosiva, la cosiddetta «stromboliana», è ancora in corso dallo stesso cratere di Sud-Est, con un forte lancio di brandelli di lava e con lapilli. Secondo il vulcanologo del Parco dell'Etna, Salvo Caffo, a interessare maggiormente l'attività della Bocca Nuova è la voragine Ovest del cratere centrale formatasi nel '68, «il cui fondo appare adesso parzialmente ostruito e che potrebbe liberarsi con la conseguente ripresa di attività esplosiva». Su come questa situazione potrà evolve¬ re, gli esperti dell'Istituto di vulcanologia dicono che questa violenta fase è un altro passo avanti verso una possibile eruzione: «ma può durare ancora settimane - avverte il vulcanologo Letterio Villari - Le condizioni generali del vulcano, che da tempo sta accumulando troppe energie, sono favorevoli per un'eruzione laterale, ma non c'è modo di sapere se, quando e dove potrà avvenire». Intanto tutta l'area sommitale è statà( interdetta dalla Prefettura di Catania alle escursioni. Fabio Albanese Chiuso per alcune ore l'aeroporto Poi i voli sono ripresi Un'immagine della spettacolare pioggia di cenere dall'Etna

Persone citate: Raisi, Salvo Caffo, Villari

Luoghi citati: Acireale, Catania, Palermo, Sicilia