Sassi, caccia a un'auto scura

Sassi, caccia a un'auto scura Nuovo lancio l'altra notte nel Mantovano, il procuratore Tarquini: sono ottimista, presto li cattureremo Sassi, caccia a un'auto scura Bloccato un giovane, li nascondeva nel bagagliaio ■rr ••• •' UN INCUBO CHE TORNA UBRESCIA N'AUTO di grossa cilindrata, scura. Come un incubo meccanico che si aggira per le strade provinciali e statali della bassa, tra Mantova e Brescia, seminando il terrore tra gli automobilisti. Da questa berlina misteriosa, forse decapottabile, nelle ultime due settimane sono partiti sassi scagliati contro le auto che incrociava nella notte. Proiettili micidiali lanciati a cento-centocinquanta chilometri orari. E ieri sera un'auto Peugeot berlina a quattro porte e con tettuccio apribile, nel cui bagagliaio sarebbero stati trovati dei sassi, è stata fermata durante un controllo a un posto di blocco dei carabinieri di Castiglione delle Stiviere. Per il momento nessun provvedimento sarebbe stato preso nei confronti del guidatore, che secondo indiscrezioni sarebbe un giovane che si trovava da solo sull'auto al momento del controllo. E adesso, sulle strade tra le campagne, c'è paura. Soprattutto in vista del grande esodo che scatterà da domani: l'allerta tra le forze dell'ordine è massima. Il comune di Castiglione ha addirittura istituito uno sportello anti-sassi, nella speranza che qualcuno voglia testimoniare. «Bisogna essere concreti - dice il procuratore di Brescia Giancarlo Tarquini • noi speriamo veramente di trovare questi irresponsabili, ma ci serve la collaborazione dei cittadini. Da parte nostra ci sarà il massimo impegno». La maggior parte dei lanci assassini si è verificata finora nel Mantovano, ma il sospetto è che il commando di balordi che ha scoperto questo nuovo criminale passatempo possa provenire dalle zone del Bresciano. L'ultimo episodio, ancora controverso però, è accaduto l'altra sera, sulla statale goitese, poco dopo le 21. Mirko Damiani, giovane macellaio di 20 anni, mentre alla guida della sua Bmw stava viaggiando verso Castiglione delle Stiviere per raggiungere la fidanzata, ha sentito un colpo secco sul parabrezza dell'auto che però fortunatamente si è soltanto incrinato, grazie al vetro rinforzato che Mirko aveva fatto recentemente montare. Spaventato, il giovane, una volta constatati i daniù, è corso a denunciare l'accaduto ai carabinieri di Castiglione che però, almeno su questo episodio, rimangono per ora scettici: se a colpire il vetro del ragazzo fosse stato un sasso scagliato da un'altra vettura, per quanto rinforzato, il parabrezza avrebbe ceduto. La paura mostrata dal giovane però rivela anche che nelle pianure afose della bassa si sta diffondendo la psicosi, per altro giustificata, di una nuova banda di killer dei sassi. Un gruppo di almeno tre persone che agirebbe, secondo le prime ricostruzioni, servendosi di una berlina di colore scuro, difficilmente identificabile. Le vittime, quasi tutti giovani, sono state colpite di notte e hanno potuto vedere soltanto dei grossi fari dinnanzi a loro. Che si tratti di un'unica banda è però soltanto un'ipotesi. Non si esclude infatti che i lanci assassini siano avvenuti da più macchine. Una ((moda criminale» che preoccupa assai gli inquirenti di Brescia e Mantova. E' in quest'ultima città il cuore delle indagini, affidate al sostituto procuratore Tamburini. Qui si è verificata la maggior parte degli episodi. Una escalation impressionante iniziata sabato 19 luglio con ben 4 auto colpite dai sassi (tre feriti), sulla statale tra Guidizzolo e Cerlago, in un tratto non più lungo di 10 chilometri. Lunedì 21 luglio, altri 3 lanci: 5 feriti e un uomo di 42 anni in fin di vita. Le sue condizioni soltanto ieri sono parse migliorare. Antonio Dusini, questo il suo nome, stava viaggiando da Orzinuovi verso Lonato. Il colpo gli ha provocato un'emorragia interna al torace. Durissimo il commento del procuratore di Mantova, Mario Luberto, che parla addirittura di strage: «Se riusciremo a catturare questi farabutti, chiederò il giudizio direttissimo davanti alla Corte d'assise per il reato di strage». In realtà, finora il capo d'imputazione nei due fascicoli contro ignoti aperti dalle procure di Brescia e Mantova parla di tentato omicidio. Le indagini non sono semplici: tutto ciò che ricordano i testimoni sono due fari abbaglianti visti prima di sentire il colpo provocato dai sassi. E anche la sagoma scura di un grossa berlina, l'auto del mistero. Chi sono questi disgraziati? «Come nùnimo degli irresponsabili che non esitano a mettere a repentaglio la vita propria e degli altri», commenta Ù procuratore Tarquini. «Si tratta - aggiunge - di uomini, o ragazzi, vuoti, privi di contenuti che tentano in questo modo di riempire il vuoto della loro esistenza». Sul fronte delle indagini Tarquini si dice «ottimista»: «L'impegno che stiamo mettendo in questa inchiesta è forte. Tutte le forze dell'ordine disponibili sono state mobilitate, abbiamo intensificato i controlli sulle strade. Speriamo di ottenere presto dei risultati. Di più non posso dire». [p. col] L'auto colpita da un sasso la notte di martedì. Sopra: il procuratore Tarquini