In 15 mila rispediti a casa di R. Cri.

In 15 mila rispediti a casa In 15 mila rispediti a casa Napolitano: ecco iprimi effetti della legge in vigore da marzo ROMA. Sollecitato dalle opposizioni. Napolitano ha dato i numeri. Una fila di cifre sugli immigrati espulsi dall'Italia negli ultimi quattro mesi, da quando la legge Martelli è andata in pensione. «Nel periodo 27 marzo-22 luglio 1998, sono stati respinti verso i Paesi di provenienza 12.976 cittadini extracomunitari, di cui 8013 respinti alla frontiera ed i rimanenti individuati subito dopo l'ingresso nel territorio italiano. Sono stati, inoltre, espulsi ed immediatamente accompagnati alla frontiera 2592 clandestini». Liberati dal linguaggio burocratico, questi numeri significano: 8013 i clandestini bloccati prima ancora di toccare il suolo italiano; 4963 gli immigrati fermati poco dopo gli sbarchi dai gommoni; 2592 gli extracomunitari che, pur non essendo in possesso di un permesso di soggiorno, erano riusciti comunque a raggiungere una qualsiasi città o paese dell'Italia e che sono stati bloccati e rimpatriati. In sostanza, nei primi mesi di attuazione della nuova legge sull'immigrazione, sono stati rimandati a casa più di 15 mila clandestini. Ma c'è di più. Il ministro ha fornito notizie relative ai centri di permanenza temporanea e assistenza già in funzione (Trapani, Trieste, Lampedusa), di quelli in corso di allestimento (Milano, Fiumicino-Roma, Catania, Torino, Bari, e Caltanissetta) ed infine dei centri provvisoriamente utilizzati (Siracusa, Ragusa, Crotone, Lecce e Agrigento) per far fronte alle esigenze determinate dai recenti flussi di immigrati clandestini. Non solo. Di immigrazione si parlerà anche stamani, durante la riunione del Consiglio dei ministri. Sul tavolo del governo Prodi il pacchetto di provvedimenti messo a punto dal ministro Napolitano e che prevede, tra l'altro, una serie di aiuti a Tunisia e Marocco, legati alla firma degli accordi di riammissione, che consentono di rinviare gli illegali al porto di ultima provenienza. [r. cri.]

Persone citate: Napolitano