Fumata bianca, prende forma il nuovo Csm

Fumata bianca, prende forma il nuovo Csm Alla terza votazione nominati nove membri su dieci: sei all'Ulivo, tre al Polo. A secco Lega e Udr Fumata bianca, prende forma il nuovo Csm Per la vicepresidenza in poleposition Giovanni Verde ROMA DALLA REDAZIONE Dopo che Mancino e Violante avevano deciso «votazioni a oltranza» per Camera e Senato sull'elezione dei dieci componenti non togati del Consiglio nazionale della Magistratura, ieri c'è stata finalmente fumata bianca. Alla terza votazione, e dato che ogni volta si riduce il quorum necessario, sono stati eletti nove nuovi membri. Si è chiusa così una partita che si trascinava da mesi nelle aule parlamentari, e di cui si era occupato anche Francesco Cossiga nel lungo colloquio avuto l'altro ieri con D'Alema. Una partita che, a tutta prima, sembra decisamente aver vinto la maggioranza. «Siamo soddisfatti, non ci sono state sorprese», ha commentato a caldo il responsabile giustizia di Botteghe Oscure, Pietro Folena. Il primo eletto è risultato Giovanni Di Cagno, avvocato civilista, già consigliere comunale a Bari e attualmente capogrup¬ po dei Democratici di sinistra al consiglio provinciale del capoluogo barese. Era il candidato a cui Botteghe Oscure teneva di più. Il secondo eletto è risultato Giovanni Verde, professore di procedura civile, designato dai Popolari, e candidato in pectore alla vicepresidenza. Poiché per «consuetudine» alla vicepresidenza del più alto organo della magistratura vige un'alternanza tra laici, ovvero di sinistra, e cattolici: e il vicepresidente uscente, Grosso, era in quota Ds. Di sinistra anche Graziella Tossi Brutti, unica donna tra gli eletti (ma nel Csm seggono altre tre togate, Margherita Cassano, Manuela Romei Pasetti e Silvana Iacopino) che per Botteghe Oscure è stata senatrice dall'87 al '94. Vicino a Rifondazione comunista l'avvocato e magistrato Sergio Pastore Alinante, che ha svolto attività politica come assessore al Personale nella prima giunta Valenzi al comune di Napoli. L'unico politico tra gli eletti è Raffaele Valsenise: 77 anni, napoletano, deputato di Alleanza Nazionale. Mario Serio, docente di diritto compa¬ rato a Palermo, è stato eletto per Forza Italia. Michele Vietti, avvocato torinese, per il Ccd. E ci sono poi Salvatore Mazzamuto, titolare della cattedra di diritto privato alla Terza Università di Roma, di Rinnovamento italiano; e il sociologo del diritto Eligio Resta, in quota ai Verdi. Dunque la maggioranza ha avuto i primi quattro eletti. Ma la difficile e lunga operazione eper le elezioni di ieri ha avuto una coda: Udr e Lega a lungo non hanno trovato l'accordo sul «loro» candidato. La Lega puntava su Matteo Brigandì, Cossiga avrebbe preferito Giuseppe Riccio, ritenuto dall'udr un potenziale candidato per la vicepresidenza: sono risultati, alla fine, i primi due non eletti. Su Brigandì, un piccolo giallo: «Io lo voto», ha dichiarato la deputata forzista Tiziana Maiolo, «e questa mia posizione era condivisa fino a pochi giorni fa da tutta Forza Italia», ed ha adombrato, sul dambiamento d'idea nel partito in cui milita, «condizionamenti e pressioni dei "nuovi" corsari della politica italiana». L'accordo tra Lega e Udr, comunque, non è stato trovato, e così alle 8 e mezza di sera sono stati eletti solo 9 membri laici. Il decimo verrà eletto il 29 luglio, sperando che si trovi un accordo, in una nuova'seduta congiunta di Camera e Senato. Mentre l'elezione era in corso, sulla Camera si è abbattuto il caso Galli Fonseca: il Csm era infatti riunito per decidere su un ricorso contro il procuratore generale della Cassazione, il cui numero di telefono sarebbe stato trovato sul cadavere di Danilo Abbruciati, un esponente della Banda della Magliana. E ieri Forza Italia ha chiesto le dimissioni del ministro Flick, nonché dello stesso Galli Fonseca. «Il ministro Flick ha detto il falso rispondendo alle interrogazioni formulate al riguardo» è l'accusa che al Guardasigilli rivolge il senatore forzista Roberto Centaro. «Galli Fonseca è contaminato moralmente» gli ha fatto eco, associandosi alla richiesta di dimissioni, l'ex ministro berlusconiano Filippo Mancuso. tì ministro Flick

Luoghi citati: Bari, Napoli, Palermo, Roma