LA RISORSA ESTREMA DELLE RIFORME di Edmondo Berselli

LA RISORSA ESTREMA DELLE RIFORME LA RISORSA ESTREMA DELLE RIFORME BUONA parte della classe politica sta guardando al referendum sull'abrogazione della quota proporzionale come a un inciampo fastidioso. L'altra parte lo considera una minaccia pericolosa. Il governo lo guarda come l'unica mina su cui potrebbe saltare. Il fastidio e la minaccia vengono intensificati dalla sorpresa, cioè dal fatto che fino a non troppe settimane fa sembrava che la raccolta delle firme, cominciata in sordina, dimostrasse un interesse molto tiepido da parte dei cittadini. Ora invece con il referendum si dovrà fare i conti. Questa nuova avventura referendaria vede per protagonisti uomini politici dalle speranze deluse, come Mario Segni e Achille Occhetto, outsider della politica come Luigi Abete, liberali spregiudicati e non facilmente omologabili alle logiche di partito come Antonio Martino, con l'aggiunta del .personaggio più ingombrante che c'è nella realtà politica italiana, Antonio Di Pietro. A guardarla con occhio scettico, si tratta di una iniziativa anacronistica. Con i personaggi sbagliati, con i tempi imprecisi. Eppure, anche se si dovrà aspettare il vaglio della Corte Costituzionale, appare chiaro sin d'ora che il referendum sulla proporzionale è un elemento di dinamismo, in quanto è destinato a riaprire giochi politici che sembravano saldamente chiusi. Il progetto riformista si è arenato nelle secche della Bicamerale, dopo avere dato forma a un progetto di basso profilo. Nell'opinione pubblica si è diffuso un senso di rassegnazione, l'idea che per ciò che riguarda le riforme del sistema politico-istituzionale si fosse raggiunto il massimo, che coincide col minimo, possibile: dopodiché, i partiti si sono riap- Edmondo Berselli CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Achille Occhetto, Antonio Di Pietro, Antonio Martino, Luigi Abete, Mario Segni