UN MITO TRAMONTA IN QUESTURA

UN MITO TRAMONTA IN QUESTURA UN MITO TRAMONTA IN QUESTURA C} TARASCON E' una frase che piace tanto al signor Direttore generale: «Le Tour ne marche pas, il danse». La più grande corsa ciclistica del mondo sta effettivamente danzando, ma su una graticola con sotto la brace del doping. Già dietro le sbarre un massaggiatore, il primo direttore sportivo e il medico della Festina, la squadra tutta ormoni e anabolizzanti, ieri li hanno seguiti il responsabile logistico (poi rilasciato), e altri due strateghi: stesso club, stessa specializzazione in endovena da bombardamento. E non basta. Sempre nella medesima infelice giornata tutti i nove corridori della formazione festiniana si sono presentati per l'interrogatorio presso la polizia giudiziaria di Lione che, come li ha visti, li ha dichiarati in stato di fermo. Scandalo nello scandalo, vergogna nella vergogna: l'osannato francese Virenque, il rispettatissimo svizzero Zùlle e il connazionale di liete speranze Dufaux con i loro gregari, non soltanto cacciati dal paradiso terrestre del ciclismo, ma per quattro giorni, andandogli bene, sotto guardia in questura! Il cielo non ha più fulmini da scagliare sul povero Tour in ginocchio? Ne ha, ne ha. L'insonne brigata antistupefacenti, ormai lanciatissima, penetra nel quartier generale della formazione olandee Tvm a Palmiers, preleva il direttore sportivo e un meccanico, li trasferisce nella locale caser- Gianni Ranieri CONTINUA A PAG. 10 SETTIMA COLONNA

Persone citate: Dufaux, Gianni Ranieri, Virenque

Luoghi citati: Lione