CON BRAHMS SI ASCOLTA BERLIOZ di Leonardo Osella

CON BRAHMS SI ASCOLTA BERLIOZ ORCHESTRA E CORO DEL REGIO CON BRAHMS SI ASCOLTA BERLIOZ Reynald Giovaninetti per dirigere «Canto del destino» e «Fantastica» IL Teatro Regio prende congedo dal pubblico, prima delle ferie, con un bel concerto che presenterà quattro volte in pochi giorni. Le prime due «performances» si terranno nel Regio stesso, alle 21 di venerdì 17 e sabato 18 (biglietto a 25 mila lire). Mercoledì 22 alle 21,15 ci sarà la replica a Settimo Torinese, in piazza della Libertà, con ingresso libero. In mezzo è da registrare l'esecuzione proposta a Vercelli, nel Teatro Civico, la sera di martedì 21. Ma di che cosa si tratta? Il programma è tra i più invitanti e impegnerà sia l'Orchestra sia il Coro, come sempre istruito magistralmente da Bruno Casoni: prima Johannes Brahms («Ouverture Accademica in do minore op. 80» e «Canto del destino op. 54») e poi Hector Berlioz («Sinfonia fantastica»). Per l'occasione è stato invitato un direttore che al Regio è di casa e ha sempre lasciato ottimi ricordi, il francese Reynald Giovaninetti. La prima opera di Brahms che sarà eseguita, la «Ouverture Accademica», fu scritta legando tra loro un buon numero di temi, alcuni dei quali tratti da canti goliardici. E' in questo modo che Brahms volle esprimere il suo gradimento alla decisione dell'Università di Breslavia di assegnargli la «laurea honoris causa». E l'Ouverture resta nel favore del pubblico, a dimostrazione del fatto che un grande artista sa trasformare in oro tutto ciò che tocca (in questo caso persino il corrivo inno «Gaudeamus igitur»). Di ben altro spessore è comunque la successiva composizione brahmsiana, il «Canto del destino» su testo di Friedrick Hòlderlin, «concepito» durante un breve soggiorno sul mare attorno ad Amburgo, la città natia del compositore: opera mesta ma non priva di serenità (secondo qualcuno anche di fideistica speranza) sulla sorte riservata all'uomo in terra. La chiusura delle serate è con quella che viene citata come la prima «sinfonia a programma» della storia, la «Fantastica» di Berlioz. Costruita su spunti autobiografici legati alla travagliata conquista amorosa della cantante Harriet Smithson (che alla fine sposerà), gioca su effetti sonori che mostrano una maestria suprema nell'orchestrazione. Leonardo Osella

Persone citate: Berlioz, Brahms, Bruno Casoni, Harriet Smithson, Hector Berlioz, Johannes Brahms, Reynald Giovaninetti

Luoghi citati: Amburgo, Settimo Torinese, Vercelli