PELLEROSSA a COLLEGNO

PELLEROSSA a COLLEGNO PELLEROSSA a COLLEGNO PELLEROSSA, volata finale. La kermesse dedicata alle «tribù musicali» invade ancora per qualche giorno il parco Dalla Chiesa di Collegno, dove si alternano formazioni italiane e gruppi di provenienza internazionale. A partire da venerdì 17 luglio (ingresso libero), quando lo yeti della tedino nazionale, Madaski, divide la serata con l'elettronica soft dei Mouse On Mars, che dalla Germania, non Marte, bensì l'Europa, hanno conquistato con un pop frizzante e radiofonico. Per la vendetta delle chitarre bastano 24 ore, perché la sera di sabato 18 è resa ta- tliente dalle corde degli fterhours, formazione milanese cui si addice il titolo di ultima rock band possibile. Acidi, sarcastici, e poco inclini alle mediazioni, Manuel Agnelli e i suoi hanno realizzato con «Hai paura del buio?», pubblicato lo scorso autunno dalla Mescal, la quadratura di un cerchio cui lavoravano da dieci anni. Il loro impatto live è proverbiale. Dal vivo, del resto, offrono il meglio di sé anche i Modena City Ramblers, in concerto la stessa sera. Ma le analogie finiscono qui. Se il disincanto è al centro della poetica di Agnelli, i Modena vogliono sognare a tutti costi orizzonti di giustizia, «Terra e libertà», come recita il titolo del loro disco più recente: 11 mondo di Cisco e compagni oppone al nichilismo la ricerca di riscatto sociale ed esistenziale. Ancora un cambio di scenario, ed ecco i Gomez, gruppo pop di provenienza inglese dalle atmosfere un po crepuscolari, chiamato a completare il ricco cartellone di sabato 18 (l'ingresso costa 12 mila lire). Se tra elettronica e rock tradizionale c'era una fessura, lì hanno infilato il piede i Tortoise, capofila (con i Gastr Del Sol) del cosiddetto postrock, inattesa terza via in piena espansione. La presenza della band di Chicago, in concerto lunedì 20 (ingresso 10 mila lire) qualifica il programma del Pellerossa con il tocco magico di quei gruppi che quando li senti ti domandi: «Ma allora era tutto così semplice?». Steccato chitarre-non chitarre, elettronica, dubbi amletici sulla struttura delle canzoni, tutto è superato quando ci sono la classe e l'umiltà dei Tortoise, fino a poco tempo fa convinti di essere destinati a suonare per hobby vita naturai durante. Con loro, a garantire il pienone ci sono i Prozac+, punk-rock band ormai più popolare delle quasi omonime pastiglie. A proposito di videoclip, avete presente lo spot di quel furgoncino francese che permette ai suoi possessori di andare.a pesca in orario di lavoro? Bene, la musica è dei Chumbawamba, gruppo dance inglese dalla vicenda originale atteso a Collegno martedì 21. Punk anarchici convinti, hanno deciso sì di far ballare tutti con pezzi facili facili («Ole ole ole» per i Mondiali di calcio ne è esempio recente), ma senza abbandonare l'ideologia. I proventi della campagna pubblicitaria, per esempio, sono stati distribuiti tra alcune radio autogestite italiane, compresa la torinese Black Out. Dopo Robin Hood, dunque, ecco i Chumbawamba, che portano via ai ricchi e danno ai poveri, divertendo tutti (si dice) dal vivo. Poco da distribuire è rimasto invece agli Skatalites, pionieri di jazz giamaicano che suonarono, tra gli altri, sui primi singoli di Bob Marley. I fondatori, ultrasettantenni, sono oggi circondati dai più giovani, e girano il mondo con musica fantastica e spirito da ragazzini. Un esempio per tutti, nonostante gli immancabili lutti. L'ultima grave perdita è stata quella di Tommy McCook, trombettista di sogno, deceduto pochi mesi fa. Completa il programma della serata (ingresso 15 mila lire) il punk surrealista dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Ai gruppi meno conosciuti, è invece dedicata la sera di domenica 19. Il «Green Age Festival» (gratuito) presenta nomi già forti di un certo seguito, come i ravennati (P)itch, il milanese Giancarlo Onorato, i Laghisecchi di Genova e gli Snaporaz, di famiglia «Ovosodo». Accanto ad essi, c'è spazio per i Blend (Varese), Claudia Fofi (Gubbio), Genialando Minimamente (Milano), per i torinesi Larsen, Nefertari e Stendhal, nonché per gli enfant du pays (Collégno) Ventra. Una giuria (formata da Gabriele De Rienzo di «Repubblica-Torino» e Giuseppe Culicchia di «TorinoSette-La Stampa») sceglierà la band meritevole del premio in denaro (3 milioni) stanziato dalla Siae come incentivo all'attività artistica. Il «Green Age Festival» s'inizia alle 19, mentre gli altri concerti s'iniziano sempre alle 20,30. Informazioni ai numeri 167.277.823 oppure 011/411.50.75. [p. f.] Soprai Chumbawamba, sotto il reverendo LeeBrown PELLEROSSA a COLLEGNO