Il Parco dei Lupi

Il Parco dei Lupi NELLE CEVENNES Il Parco dei Lupi In memoria della Bestia di Gevaudan NEI luoghi dove si consumò un feroce scontro tra l'uomo e il lupo e nacque la mitica Bestia del Gevaudan, è sorto un parco faunistico con lo scopo di far rivedere all'uomo l'idea che, nei secoli, si è costruito del predatore. Si trova in Francia, sui contrafforti del Massiccio Centrale tra il parco nazionale delle Cévennes e quello regionale d'Auvergne; Un susseguirsi di monti ondulati tra i 1000 e i 1500 metri coperti di boschi di conifere, intervallati da pascoli. Sullo sfondo, Mont Lozère, che dà il nome a una delle zone selvagge della Francia: scarsa densità abitativa, villaggi e cittadine rarefatti, nessuna industria, zona povera, quindi, ma ricca di ambienti naturali, dove nei secoli scorsi il lupo viveva numeroso e con una pessima fama: la zona infatti fu afflitta da un flagello diventato leggendario, là «bète du Gevaudan». Proprio qui, 35 anni fa, Gerard Ménatory iniziò un'avventura generosa, caparbia e utopica: riabilitare il lupo. Un sogno e una sfida. Oggi quel sogno è diventato un parco faunistico che ospita in alcuni recinti, su 35 ettari, un centinaio di lupi, della Mongolia, del Canada, della Polonia e della Siberia. Siamo a Ste-Lucie, a pochi chilometri da Marvbejol, cittadina nel cuore della regione dove si svolse il dramma della Bestia. La storia inizia il 1? luglio 1764 quando viene ritrovato il corpo semidivorato di una ragazza di quattórdici anni. E' l'inizio della mattanza a cui i contadini disarmati non riescono a far fronte. Arrivano a cavallo ed armati i dragoni che esigono foraggio, vitto ed altri privilegi, arruolano a forza i contadini per battute che impegnano fino a tremila uomini, ma i risultati sono scarsi: vengono abbattuti alcu-ni lupi ma tra di essi la Bestia non c'è. A questo punto entrano in scena i cacciatori professionisti: in qualche settimana massacrano a colpi di fucile, spiedi, lancia, tagliole, decine di lupi ma manca sempre l'ormai mitica Bestia. Luigi XV manda allora il suo luogotenente alle cacce che finalmente uccide un lupo di notevoli dimensioni. Ufficialmente la Bestia è questa e Beauterne, il luogotenente, intasca il premio cu 10 mila franchi. Ma non cessano gli attacchi e le vittime, finché un secondo lupo di enormi dimensioni cade colpito da Jean Chatel il 19 giugno 1767. Tre anni sanguinosi con un centinaio di morti, in prevalenza anziani, donne e bambini, diverse centinaia di lupi massacrati, mentre la Bestia entra nella leggenda. Qualcuno dirà che inrealtà era una lince, altri un orso ed anche che Antonie Chatel, padre di Jean, dalla personalità malata avrebbe potuto addestrare béstie diverse per attacchi a donne e bambine. Nella ridda delle ipotesi tutto è possibile: dallo psicopatico ad alcuni esemplari di lupo, effettivamente di dimensioni straordinarie e mangiatori di uomini come molti erano diventati, in conseguenza della guerra di Successione austriaca e di quella dei Sette anni, con i relativi massacri. Com'è più probabile un po' tutte le cose assieme. Il parco si trova nel cuore di questa regione dove ancora i vecchi evocano le sanguinarie imprese della Bestia; Oggi Ménatory ha passato il testimone alla figlia Anne, contagiata dall'amore per questa specie, anche se afferma sorridendo, che non intende «diventare monomaniaca». Si inizia dal museo dove video, fotografie, poster e vetrine introducono alla vita del lupo, alla sua socialità ed alla storia della sua persecuzione. Quindi si può passeggiare lungo le reti che delimitano i vari spazi nei dieci ettari aperti ai visitatori. Qui i lupi dispongono di ambienti abbastanza spaziosi dove si muovono, corrono, giocano. Come sempre, fa effetto vedere un simile predatore attraverso una rete metallica, ma indubbiamente il parco faunistico contribuisce all'incontro diretto, e quindi emotivo, con l'animale. E' possibile osservare i cuccioli (i lupi si riproducono anche in cattività) che giocando acquisiscono le loro prime nozioni, ascoltare all'improvviso il levarsi del prolungato, affascinante, selvaggio ululato. A pochi metri, durante il periodo degli accoppiamenti, si muovono nervosi e litigiosi. Il lupo visto da vicino, osservato in questi spazi relativamente ampi, acquista ulteriore fascino, con il suo,sguardo curioso, attento, ma per bulla' 'sanguinario. 0 ' 'CòmeWarriva. Il^àrco del lupo del Gevaudan è a Ste-Lucie, borgata sulla strada tra Marvejol e Aumont Aubrac. La zona è raggiungibile percorren do l'autostrada A75 che unisce Bèzier con Clermond Ferrand; è aperto tutto l'anno eccetto nel mese di gennaio. Orario estivo: dalle 10 alle 18. Informazioni 00334-66.32.09.22; e presso il Comitato dipartimentale di Mende 00334-6665.6000. Gianni Boscolo A fianco e in alto esemplari di lupo europeo. Il parco si trova tra le due grandi riserve naturali delle Cévennes e d'Auvergne non cè. A quein scena i canisti: in qumassacrano spiedi, lanciadi lupi ma mmai mitica manda allorate alle cacce ccide un lupo sioni. Ufficiaquesta e Beanente, intascmila franchigli attacchi eun secondo lmensioni cadChatel il 19 anni sanguinnaio di mortiziani, donne centinaia dimentre la Bleggenda. Qurealtà era unso ed anche cpadre sonalitpotstiealcuni esemptivamente straordinarieuomini comventati, in guerra di Suce di quella drelativi mas A fianco e in alto esemplari di lupo europeo. Il parco si trova tra le due grandi riserve naturali delle Cévennes e d'Auvergne •>K7:: Rato SS Aorillac fcfl>«?fe.llfm.. 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Persone citate: Antonie Chatel, Aumont Aubrac, Gerard Ménatory, Gianni Boscolo, Jean Chatel, Luigi Xv, Lupi, Mont Lozère, Rato

Luoghi citati: Canada, Francia, Mongolia, Polonia, Siberia