La stanchezza dell'aorta

La stanchezza dell'aorta ANEURISMI & CHIRURGIA La stanchezza dell'aorta L W aorta è un vaso arterioso che deve assorbire l'impatto di 3 miliardi di battiti cardiaci nell'arco di una vita media, distribuendo 200 milioni di litri di sangue a tutto il corpo. Considerando queste cifre non è difficile comprendere perché, negli anni, l'aorta possa andare incontro a uno sfiancamento. Con il termine di aneurisma si intende la dilatazione permanente di un tratto di un'arteria; una dilatazione che può essere paragonata a quella che talvolta deforma la camera d'aria della bicicletta. L'aorta addominale sottorenale (dopo l'origine delle arterie renali) è il segmento arterioso di gran lunga più colpito dalla dilatazione aneurismatica e molte ricerche sono state fatte per spiegare questo fatto. Alcuni hanno proposto una spiegazione fisica basata sulla pressione laterale (in questo tratto l'aorta non ha grossi rami collaterali); altri danno una spiegazione anatomica; altri ancora sostengono una spiegazione basata su una sofferenza della parete per diminuzione della vascolarizzazione. La teoria oggi più accreditata si basa però su un calo dell'elasticità della parete, che perderebbe nel tempo la sua capacità di assorbire la pressione laterale esercitata dal flusso del sangue e andrebbe così incontro allo sfiancamento; all'origine del fenomeno vi sarebbe una spiegazione biochimica. Ma perché, se questa teoria è valida - come sembrerebbe confermato da alcuni dati istochimici - l'incidenza di aneurismi varia da 1,8% a 6,6%? Infatti, se la diminuzione della componente elastica fosse legata solo all'età (aumentando la quale aumenta l'incidenza di aneurismi), tutti dovrebbero andare incontro a questa patologia, ma per fortuna ciò non avviene. Di-qui una teoria secondo la quale alla base della diminuzione di elasticità della parete aortica vi sarebbe una predisposizione genetica; a conferma di ciò, i fratelli di pazienti affetti da aneurisma aortico addominale hanno un rischio 4 volte superiore rispetto a un campione di popolazione di confronto. Verosimilmente alla formazione di un aneurisma concorrono più fattori, sia locali, come la pressione laterale, un processo infiammatorio, sia generali, come l'aterosclerosi, la predisposizione genetica. L'aneurisma cresce e si sviluppa in modo asintomatico e spesso lo si scopre occasionalmente nel corso di indagini per altra patologia. Altre volte il paziente avverte una pulsazione abnorme nell'addome e si reca dal medico perché avverte «il cuore nella pancia». L'esame diagnostico dirimente è l'ecotomografia dell'aorta, che permette di fare la diagnosi e anche di misurare i diametri dell'aneurisma. E' proprio sulla base dei diametri che il chirurgo vascolare decide l'intervento. Entro certi limiti non si possono porre dei valori precisi per l'indicazione all'intervento chirurgico, perché il paziente deve sempre essere valutato nella sua globalità cercando di quantificare il rischio legato al «non operare». Al di sopra di certi diametri l'intervento è impera tivo, perché il rischio di rottura e quindi di emorragia aumenta con l'aumentare del diametro dell'aneurisma. Non esistono a tutt'oggi tera pie mediche in grado di far gua rire un aneurisma né di prevenirlo e la sola terapia è costituì ta dall'intervento chirurgico quando indicato. L'operazione consiste nella sostituzione del tratto di aorta interessato con una protesi artificiale in Dacron (tessuto). L'intervento è oggi eseguito di routine in ambiente specialistico con una mortalità che oscilla tra 1' 1 e il 3 per cento. La complicanza più temibile dell'aneurisma è la sua rottura, che comporta una forte emorragia che non si manifesta con segni esteriori se non per il collasso e il dolore lombare. In questi casi è necessario operare nel più breve tempo possibile per frenare l'emorragia e sostituire anche in questo caso il tratto di aorta aneurismatico e rotto. Ovviamente la mortalità per l'intervento d'urgenza è di gran lunga superiore rispetto al trattamento in elezione e si aggira intorno al 30-40 per cento. Nonostante la situazione stia cambiando, ancora oggi troppi pazienti giungono al pronto soccorso con un aneurisma aortico in rottura senza sapere di essere portatori di questa patologia. L'estrema facilità di esecuzione dell'ecotomografia senza disturbo per il paziente e il suo basso costo dovrebbero portare a un più esteso screening, permettendo così di ridurre sempre più il numero dei pazienti operati d'urgenza e di aumentare il numero di quelli operati di elezione riducendo così la mortalità legata a tale patologia, la cui diffusione si va incremencando anche per l'aumentare della vita media. Maurizio Merlo stomaco f*BDf AI ATIAUC rete caplllore

Persone citate: Maurizio Merlo