Formula 1, la corsa che non vedete di Luigi Grassia

Formula 1, la corsa che non vedete TELEMETRIA VIA SATELLITE Formula 1, la corsa che non vedete Ad ogni giro 250parametri trasmessi per radio dall'auto ai box ANNO Duemilae-rotti, circuito di... Le Formula 1 corrono come le macchinine della pista Policar, teleguidate da sotto l'asfalto attraverso un cavo a fibre ottiche. E Schumacher, Hakkinen...? Danno un'occhiata ogni tanto agli strumenti, ma in effetti fanno la parte dei criceti nella gabbietta. Vi piacerebbe una gara così? Niente paura, non la vedrete mai (benché una leggenda metropolitana voglia che la Williams abbia fatto girare in prova un prototipo che andava da solo). Perché i costruttori si rendono conto che al pubblico piace l'uomo protagonista al vo- yyt La macchina sfreccia davanal muretto deiQf a - laute - e che rischi la pelle, per di più. Di conseguenza i regolamenti puntano a frenare, anziché promuovere, quell'invasione della tecnologia che gli toglie spazio. Però non è come dir¬ lo. «Non possiamo regalare Vantaggi alla concorrenza» spiega Giancarlo De Angelis, responsabile delle competizioni per la Magneti MareÙi, che nutre di elettronica squadre come Fer¬ rari, Minardi, Renault, Sauber. «E' indispensabile presidiare in permanenza quella frontiera mobile», e all'occasione farla anche avanzare un altro po'. Un bolide in gara sfreccia a più di 300 all'ora sul rettilineo davanti ai box. Il pubblico cattura solo un rombo 'e un lampo colorato che spariscono alla prossima curva, invece per il team che segue la macchina da bordo pista succede qualcosa di fondamentale. In un tempo che va da mezzo secondo a un massimo di duetre, la scatolina che a bordo ha raccolto, per tutto il giro, i dati elettronici su 250 parametri (dalla temperatura dei gas di scarico alla torsione dello chassis) trasmette via radio a onde cortissime - 3,5 Ghz - il suo megabyte di informazioni verso il «muretto» dell'area box. Da qui, spiega Mauro leva di Computer Associates (responsabile del software di McLaren), «il segnale rimbalza con un impulso laser in direzione della scuderia, dove un interfaccia cambia i segnali in dati digitali su cui si può lavorare». Le Case più povere rinunciano a questa telemetria «puntuale» e si limitano a emissioni continue Uhf che convogliano un ridotto numero di informazioni, su una sessantina di parametri soltanto. Perché scaricare i dati tutti in una volta è meglio? Perché così è più difficile che siano intercettati da altri team o che subiscano interferenze dalla quantità di emissioni radio e tv che intasano le gare di Formula 1. «Fanno male alle trasmissioni persino gli alberi, specialmente se le foghe sono bagnate» dice ancora De Angelis di Magneti Mareui-Ferrari: «A Monza e Hockenheim, circuiti immersi nei boschi, quando piove sono guai per chi non ha le apparecchiature di telemetria migliori». Appena i dati arrivano ai computer si comincia a correre una gara virtuale dentro ai box, e per certe squadre come Ferrari e McLaren anche presso le case madri (perché affittando un canale via satellite si rilancia il tutto a Mar anello o a Woking). «Ogni sensore manda i suoi dati in modo indipendente - spiega Roberto Dalla, responsabile del reparto elettronico Ferrari - dopodiché i computer li aggregano in modo intelligente, per confrontarli con una prestazione ideale, ed evidenziare ad esempio come la pressione sulle pinze dei freni in curva influenzi la velocità e suggerire così al pilòta, via radio, come migliorare le prestazioni». Parametri più sofisticati potrebbero essere modificati in corsa con un impulso radio dai box, ma il regolamento lo vieta: «Fino al '93 si poteva - ricorda leva di CA/McLaren Però se un pilota, per esempio, si trovava variati a sua insaputa il margine di oscillazione della sospensione oppure l'inclinazione dell'alettone rischiava di schiantarsi. Per cui adesso, se il computer lo suggerisce, si può cambiare l'assetto solo quando la macchina si ferma per il pitstop». Un problema per gli ingegneri ai box è non essere sopraffatti dalla mole di dati. La McLaren utilizza un programma di Computer Associates particolarmente accessibile, Unicenter Tng (impiegato anche dalla Fiat nella gestione globale dei sistemi). «Fissati dei parametri di allerta è possibile muoversi in modo virtuale lungo la vettura - spiega leva - e quando si vede in corrispondenza di un elemento una spia (sempre virtuale) accesa, si può cliccare su quella zona e scoprire che cosa è fuori norma, così da individuare il guasto prima che si verifichi». La Ferrari dispone di un programma analogo. Quali le frontiere della telemetria? L'ingegner Dalla segnala per Ferrari, in questa stagione, l'avvenuto raddoppio della potenza delle centraline e per le prossime «lo sviluppo di nuove che resistano a condizioni sempre più esasperate, così da piazzarle persino dentro ai motori». Luigi Grassia 5) Le informazioni vengono inviate via satellite a' computer della casa madre yyt La macchina sfreccia davanti al muretto dei box Z) Quando la macchina si ferma per il pit-stop i suoi parametri vengono modificati

Persone citate: De Angelis, Giancarlo De Angelis, Hakkinen, Mauro Leva, Minardi, Roberto Dalla, Sauber, Schumacher

Luoghi citati: Monza, Woking