La memoria tra storia e leggenda

La memoria tra storia e leggenda TANIZAKI JUN'ICHIRO La memoria tra storia e leggenda "W" ANIZAKI Jun'ichiro: un racconto quasi ripudia¬ to e uno amatissimo. Entrambi tradotti in italiano nella collana Mille Gru della Marsilio: l'uno, La morte d'oro (pp. 104, L. 12.000), è uscito qualche tempo fa in prima traduzione mondiale curato da Luisa Bienati e l'altro, Yoshino (pp. 144, L. 18.000), presentato dall'esperta tanizakiana Adriana Boscaro, è fresco di stampa. Il primo fu pubblicato nel 1914, ma non fu mai incluso dallo scrittore in nessuna raccolta. In esso l'autore affronta, in chiave narrativa, il dilemma arte/vita e giunge a conseguenze estreme: il protagonista Okamura, dopo aver creato un paradiso dell'arte, un sontuoso giardino artificiale, in un delirio estetico inarrestabile, si suicida ricoprendosi il corpo di lamelle d'oro, simile a un Buddha «gelido come ghiaccio dorato». Il tema della morte sublime, della «bella morte», attirò l'interesse di Mishima che, al racconto, dedicò un acuto saggio pochi mesi prima di uccidersi. Il secondo fu dato alfe stampe nel 1931 e per Tanizaki era tra gli scritti favoriti. In tono evocativo è raccontata l'escursione di un scrittore (l'io narrante) e di un ex compagno di liceo a Yoshino, provincia di Yamato, nucleo originario della civiltà giapponese, terra ricca di fascino per le bellezze naturali e pregna di suggestioni per i richiami culturali. Lo scrittore deve raccogliere materiale per un romanzo storico, invece Tsumura, l'amico, vuole ritrovare una giovane che gli ricorda la madre perduta in tenera età. Il primo, che ha un interesse di natura professionale (la ricerca di documenti), procede con un certo distacco lungo il percorso della memoria tra storia e leggenda; il secondo, più coinvolto sul piano emotivo (nostalgia dell'assenza, ricerca della madre e della donna amata), considera l'escursione come il ritorno alle proprie radici. Per entrambi, attraverso pagine via via più vibranti, l'esperienza si rivelerà unica. Due testi brevi di un Tanizaki meno noto e, proprio per questo, da non perdere. Angelo Z. Gatti

Persone citate: Adriana Boscaro, Angelo Z. Gatti, Luisa Bienati, Mishima, Okamura, Tanizaki, Tanizaki Jun'ichiro