I NAUFRAGHI DI QUILICI di Marco Neirotti

I NAUFRAGHI DI QUILICI I NAUFRAGHI DI QUILICI Salvi, ma nell'isola-prigione L naufrago anela a un lembo di spiaggia, uno scoglio che lo accolga e lo protegga dalla furia del mare. Ma che cosa accade se l'isola non è riparo e rifugio, è anzi prigione che non vuole restituire quei corpi e quelle anime affaticate? Che avviene se la pace appena conquistata si tramuta in ambiguità, sospensione nel tempo e nello spazio, sfida alla razionalità, spirale di miti antichi e magia? Avviene che il viaggio profondo non è quello interrotto dalle onde, ma è l'avventura che - così come i flutti scuotevano barca e naviganti - ora scuote i naufraghi in balia del mistero, scardinandone cone alberi maestri lucidità, convinzioni, pensieri, affetti. In questo non spazio e non tempo precipitano Jo e Thomas, giovani americani in carriera, travolti dalla tempesta durante un'escursione in catamarano nelle isole Cicladi. Scaraventati su una piccola isola, non pos- d psono che attendere soccorso Ma nessuna vela e nessun motore appaiono all'orizzonte, nessun elicottero taglia il cielo In quella natura incontaminata e inconsueta nulla è misurabile secondo parametri normali, ogni logica previsione viene smentita (pubblichiamo qui accanto un brano su questa attesa). E l'inquietudine gonfia quando attorno ai due protagonisti appaiono gli abitatori dell'isola, non indigeni ma stravolti predecessori, che si dicono colpiti dalla medesima sventura. Di origini, età e memorie disparate, uomini e donne, giovani e anziani avviano un irregolare coro di voci aggrappate a memorie impossibili, come se i loro naufragi si perdessero nei secoli. La partita di Jo e Thomas non è tanto per la sopravvivenza fisica, quanto per quella psicologica. Non rinunciano alla speranza, tenacemente decisi a salvaguardare la loro capacità razionale mentre l'irrazionale li invita come una sirena a perdersi in quella angosciante magia. Dalle suggestive e in apparenza deliranti parole di quella gente e dai risvegli su quella terra cresce nella coppia un turbine di ipotesi. Forse l'isola non è sulle carte, per questo nessuno li trova. Ma ciò è impossibile, sono i satelliti a vedere tutto e tutto far conoscere. Forse allora è stata cancellata di proposito, perché è un'isola-penitenziario. 0, ancora, potrebbe trattarsi di un fantascientifico manicomio. Oppure un nido di fuggiaschi? La tenacia di una razionalità disperata cozza contro le voci incantatrici degli abitatori, contro iljprp qo^nupr^arheriti bizzarri,' che. ;ta}pra .paiono minacciosi e talora rinfrancanti. E prende corpo l'ipotesi di un'isola galleggiante, in perenne movimento, condannata a nascondersi, erede di Delo dopo la colpevole nascita di Apollo. Forse un purgatorio per le anime dei naufraghi rapiti in ogni epoca dal mare. Tra la mitologia e le assurde identità proclamate dagli sfuggenti personaggi, tra l'ombra di Saint-Exupéry e la «verità» sul naufragio della «Seminante», tra suggestioni e rifiati' a coglierle Jp, e Thomas tenteranno la fuga, cozzando contro una terribile reazione degli elementi alla loro ribellione, verso un finale sorprendente quanto le emozioni delle vite in ostaggio all'isola. Dopo Cacciatori di navi e Cielo verde», Quilici costruisce un romanzo di acque, di miti, di magia, ma anche d'amore, un amore che sembra perduto e si riconforta. La leggenda e le antiche conoscenze geografiche, jLa. modernità avvoca ,c,ome jnu,na, neb^jp._da I tanti passaci, 1$ rìdd^di ipòtesi che incalzano il lettore costruiscono un viaggio inquieto dentro e fuori di noi, nel mistero che ogni vita può incontrare. Marco Neirotti Folco Quilici NAUFRAGHI Folco Quilici Mondadori pp. 285 L. 29.000 Dopo «Cielo Verde» un nuovo romanzo dell'espbratore: mito, magia e solitudine nella storia dì due giovani americani in catamarano travolti da una tempesta nelle Cicladi mm E AVVENTURA

Persone citate: Cielo Verde, Folco Quilici, Quilici