Pieni poteri a Passera, Vaciago lascia di Raffaello Masci

Pieni poteri a Passera, Vaciago lascia Via libera alla ristrutturazione della società. Subito tre direzioni, sul resto si deciderà a settembre Pieni poteri a Passera, Vaciago lascia Alle Poste è partita la rivoluzione ROMA. La posta dovrebbe arrivare entro tre giorni e quella celere (affidata al «Corriere prioritario») in 24 ore. La pensione potrà essere depositata su un libretto con un rendimento del 4,35%, i 14 mila sportelli verranno informatizzati e, entro il 2001 i conti delle Poste Italiane spa saranno in pareggio. Questo promette il piano d'impresa delineato dall'amministratore delegato Corrado Passera ed «esaminato» ieri dal Consiglio d'amministrazione presieduto da Enzo Cardi. Ma di questo progetto strategico ieri è stata varata solo la parte relativa alla riorganizzazione aziendale. Il resto è rimandato a settembre. Per intanto, la grande novità è la definitiva uscita di scena del direttore generale Cesare Vaciago: un «mastino» che ha guidato lo svecchiamento del più grande carrozzone italiano e che ora ha avuto il benservito, dopo una breve stagione di fredda cortesia con Passera. La nuova organizzazione aziendale uscita dal cda si ispira - secondo la nota diffusa dall'Ente - «a logiche organizzative e regole gestionali tipiche di un'azienda operante su un mercato complesso e fortemente competitivo». TRE DIVISIONI. Il criterio guida della riorganizzazione è quello di una sostanziale ripartizione delle responsabilità per tipo di business. Ci saranno dunque tre Divisioni relative ai tre grandi settori delle Poste: servizi postali, servizi finanziari e di pagamento, sistema distrubutivo affidato ad una Rete territoriale. Caratteristica di ciascuna divisione è la piena autonomia «nella gestione delle proprie leve operative: marketing, commerciale, personale, logistica, eccetera». Insomma, ogni divisione sarà come una azienda in proprio che dovrà organizzarsi, darsi degli obiettivi, valutare i risultati. SERVIZIO POSTALE. Si tratta di una «Macrodivisione» in quanto comprende per intero il «core business» dell'azienda, e per questo è articolata in cinque «sottodivisioni»: Corrispondenza, pacchi, corriere espresso, comunicazioni elettroniche, filatelia. Non c'è dubbio che il «servizio postale» sia il più carente dei prodotti della spa, e quello che caratterizza le Poste come azienda premoderna. SERVIZI FINANZIARI. A questa divisione è attribuita la responsabilità di incassi, pagamenti, raccolta del risparmio, prodotti assicurativi. Il grande business di Poste Italiane è lì. Un incremento del fatturato di questa divisione potrebbe giungere dalla revisione dlle tariffe con il Tesoro. RETE TERRITORIALE. «Questa nuova divisione - dice la nota - si configura come unità di distribuzione, remunerata con commissioni per i servizi di raccolta e recapito, svolti pr conto delle altre due divisioni». LE DIREZIONI. A fianco delle tre Divisioni, la nuova organizzazione prevede otto Direzioni centrali con funzioni logistiche e organizzative: risorse umane, strategia e controllo di gestione, processi e tecnologie, amministrazione, finanza, ispettorato di qualità, acqusiti, gestione degli immobili. Poste Italiane insomma somiglia, dopo questo «make-up», a tutte le aziende serie che sono su piazza. Resta solo da vedere se sarà in grado di funzionare, specie ora che Cesare Vaciago, noto per essere un sergente di ferro e un «castigamatti», è stato estromesso, sia pur con l'onore delle armi e con tutti i salamelecchi del caso. PIANO D'IMPRESA. Il documento strategico che verrà presentato a settembre, prevedere, in sostanza due cose: l'adeguamento della qualità del servizio agli standard internazionali, e il pareggio economico. Per il primo obiettivo si conferma il lancio del «Corriere prioritario», un servizio che consentirà la consegna della posta entro 24 ore sull'80% del territorio nazionale, e dovrebbe costituire la vera sfida alle agenzie di recapito. Quanto al bilancio, Poste Italiane ha sul groppone un '97 chiuso con un buco di quasi 800 miliardi e un '98 che chiuderà con un rosso di mille. Il piano di settembre ci dirà come il duo Passera-Cardi conta di raggiungere l'obiettivo che si è dato: pareggio entro il 2001 con un aumento del fatturato di 2500 miliardi e un investimento, nel triennio, di 4500 miliardi. Raffaello Masci A fianco Corrado Passera Sotto Enzo Cardi presidente Ente Poste

Persone citate: Cesare Vaciago, Corrado Passera, Enzo Cardi, Passera, Vaciago

Luoghi citati: Roma