Cade la roccaforte albanese

Cade la roccaforte albanese La Nato aggiorna i piani militari, riunione a Bruxelles per preparare un intervento armato Cade la roccaforte albanese Kosovo, decine di morti a Orahovac ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Dopo quattro giorni di feroci battaglie è caduta Orahovac, la località strategica del Kosovo Sud-occidentale controllata dai guerriglieri separatisti albanesi. Le truppe di Belgrado sono entrate nella città semidistrutta dai bombardamenti della loro artiglieria pesante. Benché non ci siano ancora dati ufficiali sul numero delle vittime, il centro informativo del Kosovo parla di alcune centinaia di civili albanesi uccisi e altrettanti feriti. A detta dei testimoni oculari le forze di Milosevic hanno massacrato decine di persone. I cadaveri dei combattenti dell'Esercito di liberazione del Kosovo sarebbero disseminati lungo le strade di Orahovac, mentre prigionieri sono incatenati alle autoblindo. Trecento albanesi sono stati portati via e non si sa nulla della loro sorte. «La Bosnia sta accadendo nel Kosovo, Srebrenica sta accadendo a Orahovac». Con questo titolo il giornale di Pristina in lingua albanese «Bujku» descrive le atrocità commesse dai soldati serbi sulla popolazione albanese. Molti dei morti sarebbero infatti stati mutilati prima di essere uccisi. La Lega democratica del Kosovo, guidata da Ibrahim Rugova, ha chiesto l'intervento immediato delle organizzazioni internaziona- li umanitarie affinché venga aperto un corridoio per evacuare i feriti da Orahovac. I combattenti dell'Uck si sono ritirati dalla città, ma alcuni giornalisti stranieri che hanno potuto avvicinarsi alla zona affermano che si spara tuttora. Secondo fonti albanesi i serbi hanno cominciato a bombardare il villaggio di Restane nei pressi di Suva Reka. Radio Tirana ha denunciato ieri la presenza massiccia di truppe jugoslave lungo il confine con l'Albania. I soldati della terza armata jugoslava stanno nuovamente minando il confine per impedire il flusso di profughi, armi e combattenti da e per il Kosovo. Dopo la caduta di Orahovac il fronte di battaglia si è spostato verso Prizre, a 16 chilometri dal confine albanese. Le autorità albanesi hanno nuovamente protestato per la violazione della integrità territoriale dell'Albania, per la seconda volta negli ultimi tre giorni le granate jugoslave sono cadute all'interno del territorio albanese, sul passo di Padesh. Di fronte all'aggravarsi della situazione nel Kosovo la Nato ha deciso ieri di aggiornare i suoi piani militari per un eventuale intervento nella regione. Alla riunione degli ambasciatori dei 16 a Bruxelles ha partecipato l'ambasciatore americano in Macedonia Christopher Hill, braccio destro del supermedia- tore americano Richard Holbrooke per il Kosovo. Dopo essere stato informato dell'evoluzione della crisi il Consiglio Atlantico ha dato mandato ai comandi militari di «approfondire la preparazione di piani per un possibile intervento del¬ la Nato la prossima settimana». Il segretario generale della Nato Solana si recherà oggi a Skopje per nuove consultazioni con le autorità macedoni. Nell'ex Repubblica jugoslava, dove più di un terzo della popolazione è di nazionalità albanese, temono infatti l'allargarsi del conflitto. I tre attentati dinamitardi che martedì hanno scosso la Macedonia non sono tuttora stati rivendicati, ma il loro collegamento con il conflitto kosovaro sembra fuori dubbio. «La situazione umanitaria nel Kosovo sta peggiorando ad ogni momento. L'impressione è che si tratti di una crisi che sta sfuggendo ad ogni controllo» ha dichiarato il commissario europeo per le questioni umanitarie Emma Bonino. ingrid Badurina Voci di atrocità e mutilazioni I prigionieri sarebbero incatenati ai carri armati Poliziotti serbi su una barricata a Orahovac con armi e ombrellone e le strade insanguinate della roccaforte kosovara caduta

Persone citate: Christopher Hill, Emma Bonino, Ibrahim Rugova, Milosevic, Reka, Richard Holbrooke, Solana