Re Hussein; giordani, sono malato

Re Hussein; giordani, sono malato Apprensione in Medio Oriente, mentre falliscono i colloqui di pace tra israeliani e palestinesi Re Hussein; giordani, sono malato Si teme un tumore linfatico AMMAN. Re Hussein potrebbe essere afflitto da un cancro alle ghiandole linfatiche e, se le anaEsi cliniche confermeranno questa ipotesi, dalla prossima settimana sarà sottoposto a chemioterapia. Lo ha rivelato lo stesso sovrano hashemita in una lettera inviata a suo fratello, il principe della corona Hassan, e divulgata poi dalla televisione giordana. Il monarca, ricoverato all'improvviso a metà mese per accertamenti nella clinica americana «Mayo» di Rochester, nel Minnesota, scrive che la biopsia di un hnfonodo e «tutti i sintomi, tra i quali un calo sensibile del sistema immunitario» sembrano indicare «un linfoma»; anche se non esclude che l'infezione da cui è stato colpito, lo scorso ottobre ritenuta di origine batterica, possa avere altre cause. L'esito delle analisi, effettuate venerdì scorso, è atteso per martedì prossimo. Qualora di tumore si trattasse, la chemioterapia avrà subito inizio; e re Hussein 62 anni, padre di 11 figli, sposato quattro volte - non manca di ricordare al fratello che un simile trattamento può danneggiare seriamente due importanti elementi del sangue, ovvero piastrine e leucociti. Ieri pomeriggio un breve bollettino medico ha precisato che il sovrano dovrà probabilmente restare in clinica altre tre settimane. Il re di Giordania era stato ricoverato nella clinica del Minnesota il 14 luglio scorso: febbre alta e sudori freddi lo colpivano ormai da due settimane media mente tre volte il giorno. Ora le impennate della temperatura corporea non si verificano che una volta ogni 24 ore, ma i me dici hanno accertato che quanto alla bassa concentrazione di leucociti e piastrine nel sangue del paziente non si sono finora regi strati miglioramenti di sorta. La notizia ha rapidamente fatto il giro del Medio Oriente, suscitando emozione e preghie re di pronta guarigione. Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha fatto al sovrano (il cui Paese, insieme all'Egitto, è l'unico nel mondo arabo a in trattenere rapporti regolari con lo Stato ebraico) gli auguri di pronta guarigione. «Spero che supererà la malattia grazie alla sua grande forza», ha dichiarato per radio Netanyahu, «una forza fisica e morale che re Hussein si è costruito negli anni». Il presi dente palestinese Yasser Arafat ha espresso «la speranza che torni in salute al più presto» Anche il fratello stesso del re, ora reggente, il principe eredita rio Hassan, ha affermato di sperare che si tratti solo di «una passeggera brezza estiva». Il monarca hashemita non nuovo a questo tipo di problemi nel '92 gli fu asportato un rene affetto da tumore e da allora si sottopone a controlli regolari presso la clinica «Mayo». Nell'aprile e novembre del '97 Hus sein subì altri due interventi chirurgici, rispettivamente alla prostata e a una ghiandola linfa tica, in cui erano state riscontrate cellule tumorali peraltro benigne. Stavolta anche il presidente americano Bill Clinton gli ha messo a disposizione il proprio medico personale. Nella lettera al principe Hassan il re assicura comunque che «ho il morale alto» e «il mio stato generale è migliorato». Il primo ministro giordano Abdul-Salam Majali ha precisato che è stato lo stesso Hussein a ordinare di divulgare la lettera in tv così da informare i sudditi. In Medio Oriente, intanto, i negoziati di pace hanno segnato un nuovo insuccesso. «I colloqui con Israele sono falliti, non ci sono stati progressi». Con queste parole Nabil Aburdeinah, Ù portavoce dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), ha commentato l'esito degli incontri tra Anp e Israele che si sono svolti negli ultimi tre giorni. «I colloqui si sono conclusi senza progressi ha precisato Aburdeinah perché gli israeliani non hanno presentato nulla di nuovo rispetto alla loro posizione già nota». Israeliani e palestinesi era¬ no tornati a incontrarsi domenica scorsa nel tentativo di trovare un'intesa sul previsto ritiro parziale dalla Cisgiordania delle truppe dello Stato ebraico. Secondo il portavoce dell'Anp il fallimento dei colloqui sarebbe stato determinato «dal rifiuto israeliano dell'iniziativa americana» che prevede il ritiro dell'esercito dello Stato ebraico dal 13,1 per cento della Cisgiordania in cambio dell'adozione da parte palestinese di misure in grado di garantire la sicurezza di Israele. La proposta americana è stata da tempo accettata dall'Anp mentre nel governo del premier Benyamin Netanyahu numerosi ministri minacciano le dimissioni se il ritiro dovesse superare il 9 per cento. [Agi-Ansa] «Dovrò sottopormi a chemioterapia» E Clinton gli offre il suo medico Sl F Re Hussein di Giordania è stato ricoverato nella clinica americana «Mayo» di Rochester nel Minnesota Sopra, il fratello principe Hassan a cui il sovrano hashemita ha inviato una lettera da divulgare in televisione