«Esperimento rischioso» di Marina Verna

«Esperimento rischioso» «Esperimento rischioso» L'allarme del biologo: non lo fate INTERVISTA LA SCIENZA I sembra un esperimento prematuro e irresponsabile. Non dico che non lo si debba fare, ma va preparato con cura. E, soprattutto, i russi dovrebbero chiedere agli occidentali se sono d'accordo. Gli effetti potrebbero davvero stravolgere alcuni ecosistemi». Bill Hamilton, biologo dell'evoluzione all'Università di Oxford, non è colto di sorpresa dalla notizia del progetto russo, di cui da tempo si parla negli ambienti scientifici. Ma lo disapprova, almeno nella sua forma attuale. Professor Hamilton, si parla di un flash luminoso che si ripete 16 volte in 24 ore. Non è un tempo troppo breve per influenzare davvero il ciclo vitale degli animali e delle piante? «Si tratta comunque di tre-quattro minuti di luce semisolare ogni ora o poco più. Non è poco. Dieci volte l'intensità della luna piena è assai meno della luce solare, ma abbastanza da creare effetti insoliti sulle migrazioni e i comportamenti sessuali degli animali». Chi ne patirebbe di più? «Certamente gli uccelli, che sono rigidamente influenzati da ciò che avviene intorno a loro. Poche ore di flash luminosi nella notte artica basterebbero a persuaderli che è arrivata la primavera. Gli uccelli sono automi: quel poco di luce nel momento sbagliato li indurrebbe a dispiegare il rituale del corteggiamento. Comincerebbero a cantare, a corteggiare le femmine, magari a preparare il nido e deporre le uova». Che, con il freddo, non si svilupperanno mai. «Ma a morire non sarebbero soltanto i pulcini. Gli adulti sprecherebbero molte energie, e probabilmente non riuscirebbero più a fronteggiare l'inverno». La luce potrebbe influire anche sulle migrazioni? «Certamente. Potrebbe indurre gli uccelli a volare verso il Nord o verso il Sud. Qualunque direzione prendano, potrebbe essere una catastrofe». I mammiferi se la caverebbero meglio? «Sì, tranne quelli che vanno in letargo. Possiedono, se non la ragione, almeno la flessibilità e probabilmente non basterebbero questi flash a indurli a comportarsi in modi inappropriati. Nel peggiore dei casi un animale che va in letargo come l'orso polare potrebbe convincersi che è arrivata la primavera e smettere di mangiare. E quando arriva la neve, non avrebbe sufficienti riserve per sopravvivere». E le piante? «La luce, per loro, è un messaggio chiaro: svegliati e germoglia. E così germoglierebbero in novembre, morendo subito. Le specie rare che si trovassero nel cono di luce potrebbero scomparire». Qualcuno ipotizza anche uno scioglimento ulteriore dei ghiacci artici. «Questa non mi sembra un'ipotesi realistica, non vedo proprio come potrebbe accadere: qualche ora in più di luce semisolare non basta a sciogliere la calotta. Potrebbe farlo certamente un'ihuminazione costante della notte artica, ma mi sembra molto lontana nel tempo». Lei dice che l'esperimento può essere fatto, ma va preparato. In che modo? «Si potrebbero, ad esempio, creare due giardini: uno nel cono di luce, l'altro fuori. E osservare gli effetti della luce artificiale sulle piante e gli uccelli. Tutti sappiamo quanto siano sensibili alla lunghezza del giorno e della notte, come basti poco per farli agire al momento sbagliato. Un anno sarebbe sufficiente per preparare gli esperimenti su ciò che potrebbe capitare e quindi vedere se i cicli naturali sono stravolti». Invece i russi hanno già fissato la data e non sembrano avere ripensamenti. «E, soprattutto, non hanno chiesto alle città fuori dai loro confini se sono d'accordo con l'esperimento. Poiché sono loro che l'hanno preparato, e non si pongono i problemi ecologici che ci poniamo noi, penso che sarebbe più giusto se lo facessero soltanto sul loro territorio. La Russia è abbastanza grande da offrire un campione significativo. Potrebbero manovrare lo specchio dal satellite in modo da distogliere la luce dai Paesi che non sono d'accordo. E invitare gli scienziati ad assistere all'esperimento, in modo da capire bene che cosa succede. Poi, potremmo pure accettare di farlo anche noi». Marina Verna

Persone citate: Bill Hamilton, Professor Hamilton

Luoghi citati: Russia