Veneto, in crisi la giunta del Pelo

Veneto, in crisi la giunta del Pelo Fermenti nel Nord-Est: Galan tradito dall'Udr dovrà cercare nuovi alleati Veneto, in crisi la giunta del Pelo E in Friuli popolari pronti al patto conAn VENEZIA. Nord-Est inquieto. Venti di crisi sulla giunta di centro destra della Regione Veneto, mentre in Friuli il Polo tratta ancora con la Lega per coinvolgerla nel governo regionale. I rappresentanti veneti dell'Udr, indispensabUi per la stabilità della giunta, avevano tolto la fiducia al presidente regionale Giancarlo Galan (Forza Italia), con una lettera che in sintesi annunciava: «Spiacenti, al consiglio del 29 luglio forse non ci troverai al tuo fianco. Firmato: Fabrizio De Checchi, Iles Braghetto, Anna Maria Leone, Giuseppe Milani, Antonio Padoin e Francesco Piccolo». I sei ricordavano a Galan che i'Udr, al momento della sua costituzione, il 24 giugno, lo avevano inviato a rinegoziare i patti sottoscritti all'inizio della legislatura confermando l'impegno a dare vita ad una alleanza di centro-destra. E l'invito sarebbe rimasto ignorato. Anzi, Galan avrebbe insistito nel minimizzare la situazione, sottovalutando il ruolo dell'Udr, ipotizzando nuove alleanze anche con la sinistra. Il Polo replica con una dichiarazione di Tiziano Zigiotto (Fi), Paolo Scaravelli (An) e Antonio De Poli (Ccd) in cui si giudica contraddittorio il comportamento dell'Udr: è entrato in maggioranza grazie al mandato degli elettori (che hanno votato Uste di Forza Italia-Polo-Popolare o di Alleanza nazionale e Centro cristiano democratico) e mantiene in giunta un proprio rappresentante, Iles Braghetto, assessore alla Sanità. Nello stesso tempo mette in crisi la stessa maggioranza creando «con la complicità dell'Ulivo, una situazione di paralisi istituzionale che rischia di bloccare i lavori delle Commissioni e del Consiglio regionale». «Non vorremmo infine - concludono Zigiotto, Scaravelli e De Poh - che il partito di Mastella nel Veneto, non avendo le idee sufficientemente chiare, stia pensando di fare dell'Ulivo la propria area di riferimento». In Friuli Venezia Giuba, invece, si moltiplicano i contatti per uscire d'impasse: per ora si rafforza l'ipotesi di un governo minoriario del Polo con il favore della Lega che però ha promesso «non daremo a una giunta del Polo né l'appoggio, né l'astensione, ma solo il permesso di governare». Intanto i Popolari fanno sapere che se si desse vita a una giunta minoritaria, Forza Italia e Cpr (la coalizione di centro con maggioranza Ppi), gli uomini di Marini sono disponibili ad accettare l'appoggio esterno di Alleanza nazionale. Ma non si esclude nemmeno, dopo una serie di incontri bilaterali sui programmi, che possa nascere una giunta composta da 14 consiglieri di Forza Italia, 7 del Cpr, e 3 del gruppo verde-socialista e da quello dell'Unione Friuli, «il Cpr accetterà l'appoggio esterno di chi, sulla base dei contenuti, ci sta: potrebbe essere Alleanza Nazionale ma anche i Ds». Il Cpr fa sapere di non essere disponibile comunque a fare «da ruota di scorta» in una giunta con il Polo e se le trattative che si aprono ufficialmente oggi tra la coalizione di centro-destra e la Lega dovessero dare dei frutti, il gruppo dei centristi promette una dura opposizione. [r. L]

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