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Csm Csm Rognoni vicepresidente? Rognoni ROMA. Accordo politico tra Polo e Udr per l'elezione dei quattro membri laici del Csm che spettano alle opposizioni. L'intesa prevede che il Polo nella riunione odierna del Parlamento in seduta comune voti un candidato dell'Udr, mentre quest'ultimo farà confluire i propri voti sui tre candidati scelti da Forza Italia, An e Ccd. Il candidato dell'Udr sarà Giuseppe Riccio, ordinario di procedura penale a Napoli. I candidati del Polo saranno Mario Serio (Forza Italia), Raffaele Valensise (An) e Michele Vietti (Ccd). Questa decisione comporta automaticamente la bocciatura del candidato della Lega, l'ex senatore Matteo Brigandì (ora «procuratore generale della Padania»). La rosa dei candidati è, quindi, ormai quasi definita: rimane qualche incertezza sui sei nomi che saranno indicati dalla maggioranza. Si parla di Giovanni Di Cagno e Graziella Tossi Brutti (Ds), Salvatore Mazzamuto (Rinnovamento italiano), Sergio Pastore Alinante (Rifondazione), Eligio Resta (Verdi), Giovanni Verde (Ppi). Ma su questi nomi non c'è ancora un'intesa, e in particolare c'è maretta sulla candidatura di Verde. Sono in molti, nei gruppi, ad auspicare infatti un candidato più autorevole, individuato nella persona di Virginio Rognoni, ex ministro dell'Interno. Una figura super-partes, da candidare alla vicepresidenza del Csm. Su questo fronte si muove anche Cossiga, che ha colto l'occasione dell'incontro di ieri per parlarne con D'Alema, ipotizzando l'elezione alla vicepresidenza dei Csm di una personalità di area moderata, un garantista gradito al Polo, avanzando quindi la candidatura di Giuseppe Riccio. Questa soluzione l'ex presidente della Repubblica l'avrebbe prospettata nei giorni scorsi - con scarsa fortuna anche a esponenti di Forza Italia e del Ccd. Gianni Letta gli avrebbe fatto osservare che un accordo del genere con l'Ulivo è molto difficile da raggiungere: e infatti dal leader della Quercia, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe giunto il «no:, a questa ipotesi. [r. i.l Rognoni

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