Al «Pellerossa» storie semplici semplici accordi e semplici parole

Al «Pellerossa» storie semplici semplici accordi e semplici parole LA RECENSIONE Collegio = Miami: unità cinoflle e forze dell'ordine mobilitate per Varrivo addo dei Prozac+ COLLEGNO-VICE. Il Parco Dalla Chiesa come l'aeroporto di Miami. Al Pellerossa Festival calano i Prozac + (tra i titoli del gruppo: «Acida», «Pastiglie», «Colla», «Betty Tossica»), e gli ingressi sono presidiati da Vigni Urbani, Polizia, Carabinieri in tenuta anti-sommossa e unità cinofile della Guardia di Finanza, nemmeno fosse previsto l'arrivo di un volo daSogotà. Cani lupi volteggiano a caccia di narcos e pattuglie di militari si aggirano armi in spalla per la prateria intorno al mixer. Mancano soltanto Marina e Aviazione. Sarà per la prossima volta. Prima che inizi la serata, le giovanissime Ventre - vincitrici, la notte precedente, del Green Age Festival - vengono premiate di fronte a 5000 spettatori; peccato che nessuno abbia voluto prestare loro una batteria: le avremmo (ri)ascoltate con piacere dal vivo. Dopo l'informale cerimonia, tocca ai Tortoise. Sullo sfondo uno schermo ritrasmette cumuli di immagini, frammenti di città in collisione, colori che sembrano decomporsi alla pari dei suoni; suggestioni jazz scandite da sfavillanti percussioni si alternano allo splendore di sorprendenti atmosfere western, e il collettivo itinerante partito da Chicago cinque anni fa intrattiene i presenti con la sua straordinaria padronanza di linguaggi musicali, senza deludere le aspettative sedimentatesi tra i fan soprattutto dopo l'uscita dell'ultimo al- I «Prozac +» al PAl «Pellstorie ssemplice sempli lerossa erossa» emplici accordi ci parole bum, «TNT». Autoironiche quanto basta per beffarsi del rito dei bis - mandando in onda ovazioni pre-registrate al termine della prima parte dello spettacolo - le Tartarughe lasciano dopo poco più di un'ora il posto agli amplificatori fuxia della band di Pordenone. Bapido cambio di palco e senza tante storie attaccano i Prozac +, non soltanto antidepressivi ma anche miracolosamente intatti nella loro freschezza, incapaci di tirarsela - al contrario di innumerevoli colleglli e concorrenti - nonostante l'imprevedibile successo di «Acido Acida». Tmmuni da pseudointellettualismi e vaghi propositi di sperimentazione e/o contaminazioni - che nel nostro Paese suonano però quasi sempre inevitabilmente di seconda o terza mano - Gian Maria e compagni lucidano a nuovo il caro, vecchio punkrock, da «Prato» fino a «Legami» senza soluzione di continuità, citando come d'abitudine in coda, e non a caso, classici del genere quali Buzzcocks e Violent Femmes. Raccontando storie semplici, usando semplici accordi e semplici parole, tra corpi che schizzano da ogni parte sollevando un enorme polverone, i Prozac + danno voce a esistenze minime, accadimenti quotidiani. Se ne stanno sopra a un palco ma non si sentono al di sopra di nessuno. Di questi tempi, una rarità. Giuseppe Culicchla Al «Pellerossa» storie semplici semplici accordi e semplici parole I «Prozac +» al Pellerossa

Persone citate: Dalla Chiesa, Gian Maria, Giuseppe Culicchla, Green, Vigni Urbani

Luoghi citati: Chicago, Collegno, Miami, Pordenone, Prato