Piemonte, è guerra alle zanzare

Piemonte, è guerra alle zanzare Un miliardo della Regione, altrettanto a disposizione di Comuni e Province Piemonte, è guerra alle zanzare Strategia basata sul killeraggio delle uova sterà certo un paio d'anni di disinfestazione. Ma credo che, sì, con il tempo si potranno ridurre i focolai di zanzare». Con il supporto scientifico del Centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore (Bologna) e dell'Università di Torino, è stata orchestrata una stretegia comune per tutti i comuni piemontesi, basata sul «killeraggio» delle uova piuttosto che sullo sterminio delle zanzare adulte. «£' stato scelto un metodo biologico - spiega Capidoglio - poco appariscente ma ugualmente efficace. Prima monitoriamo tutte le specie, poi introduciamo nell'ambiente antidoti naturali». E chi sono i grandi divoratori di larve? Le carpe e le piccole e tropicali gambusie, che vengono sguinzagliate nelle acque ferme delle risaie e dei canneti perché distruggano le larve prima che sfarfallino. In effetti viene usato anche il «Bti», un batterio tossico soprattutto per le zanzare, che sviluppa la sua azione letale nelle prime 48 ore. Il costo è contenuto se lo si usa su superfici limitate, ma, secondo i tecnici, richiederebbe investimenti miliardari se immesso nelle risaie. Conclude Caprioglio: «La specie più aggressiva, la tropicale zanzara tigre, arriva in Italia nascosta negli stoccaggi di pneumatici. C'erano focolai a San Mauro Torinese e ad Acqui Terme, e abbiamo provveduto alla disinfestazione». Della zanzara tigre, che provoca ponfi grossi e dolorosi e che punge anche di giorno, si interessano anche le Asl, che hanno disseminate ovitrappole per tenere questo «vampiro» sotto controllo. Donata Belossi D'estate è più facile rinunciare ad una spaghettata nella trattoria sul lago o al cinema all'aperto piuttosto che sfidare nugoli di zanzare affamate e fastidiose che attaccano senza pietà chi si attarda all'aperto dopo il coprifuoco. Una scelta che è un colpo al cuore per il turismo e l'economia locale, tanto da convincere la Regione a dichiarare guerra a tutte le zanzare. Contro il flagello dei moscerini Palazzo Lascaris ha stanziato un miliardo e un altro è stato messo a disposizione dai Comuni e dalla Province che hanno sposato la causa. E lo schieramento contro il nemico comune si allarga ogni anno di più: da Vercelli a Novara, da Casale a Sale, Torrazze e Basaluzzo nell'Alessandrino, da Viverone (Biella) a Mocalieri e Leinì (Torino), da Casorzo e Castello d'Annone nell'Astigiano. Coordina la campagna dal suo ufficio regionale Alessandro Capidoglio che sottolinea l'urgenza di estendere il monitoraggio a tutto il territorio piemontese. Dice: «Il diritto ad una migliore qualità della vita è di tutti i cittadini. Per ora però la campagna anti zanzare procede a macchia di leopardo e troppe zone di Cuneo, Asti e Torino restano scoperte». L'intervento della Regione avviene su richiesta dei Comuni e delle Province e Capidoglio lancia un appello: «Abbiamo ancora qualche centinaio di milioni da spendere: i sindaci si facciano avanti». La lotta contro le «nuvole» di insetti sembra impari: si potrà mai vincere? Capidoglio è cautamente ottimista. «Ci sono realtà difficili come il Vercellese e il Novarese, che sorgono in mezzo alle risaie, dove non ba¬ La disinfestazione avviene su richiesta di Comuni e Province: sono ancora a disposizione alcune centinaia di milioni

Persone citate: Belossi D', Caprioglio, Lascaris