Caselli al Sermig parla di legalità

Caselli al Sermig parla di legalità «Anche noi magistrati lavoriamo per la pace» Caselli al Sermig parla di legalità «Le realizzazioni dell'Arsenale sono ispirate ad idee di pace. Anche noi magistrati lavoriamo per la pace. Noi che lavoriamo nelle aree controllate dalla mafia, sappiamo che la mafia è violenza, prevaricazione, sfruttamento, guerra. Dove c'è mafia non c'è amore né giustizia. Combattere la mafia vuol dire lavorare per la pace. La legalità è il veicolo per arrivare alla pacificazione di queste terre, dove scorre tanto sangue». Lo ha detto ieri sera Gian Carlo Caselli, il capo della procura di Palermo, ospite di Ernesto Olivero, all'Arsenale della Pace, ad una veglia di preghiera del Sermig. Olivero ha parlato del «clima difficile che vive in questi giorni la città, della sensazione diffusa di paura che va superata con un lavoro paziente e serio di costruzione della pace da portare avanti tutti i giorni». Caselli ha elogiato il lavoro dell'Arsenale: «Avete operato con coraggio, con inventiva, e con grande concretezza. Qui si vedono i frutti concreti del vostro entusiasmo e della vostra fede. Uno stimolo per continuare a lavorare anche per chi, come me, a volte ha l'impressione di non magistrato Gia vedere, alla fine di ogni giornata di lavoro, risultati tangibili». Caselli ha parlato della legalità e di giustizia come strumenti di pace: «Una giustizia intesa non solo come processi di primo grado, sentenze, appelli, Cassazione. Giustizia e legalità significano anche rispetto degli altri, attenzione ed ascolto da parte della società ai più deboli, e giustizia sociale intesa in senso ampio. Padre Puglisi è stato ucciso perché era un uomo di pace: era, come il Sermig, attento ai giovani. Portava avanti una cultura diversa da quella della mafia, e solo perché si poneva come punto di riferimento, come portatore di valori dieversi, è stato ucciso. I giovani hanno voglia, anche in Sicilia, di chiudere i conti con la cultura vecchia, con il clima di sopraffazione. Ma il terribile fenomeno della disoccupazione, che in certe zone raggiunge il 60 per cento, la diserzione scolastica, la disattenzione verso i giovani, e anche il venire meno di riferimenti pratici, di figure di pace come padre Puglisi, portano poi a far riaffiorare, in molti, la tentazione di illegalità». n Cario Caselli magistrato Gian Cario Caselli

Persone citate: Caselli, Ernesto Olivero, Gian Cario Caselli, Gian Carlo Caselli, Olivero, Puglisi

Luoghi citati: Sicilia