«Nessuna pietà per chi delinque» di Emanuela Minucci

«Nessuna pietà per chi delinque» INTERVISTA UNA GIORNATA DA SCORDARE «Nessuna pietà per chi delinque» Castellani: la legalità, valore di tutti LA paura di chi ci abita. Le accuse di essere troppo «buona» e volersela, a colpi di valori, quest'impennata di criminalità. La conquista di una riunione al Viminale «per decidere, partendo dal caso Torino, di mettere un freno agli sbarchi clandestini». Poi l'attesa dell'incontro di domani, in Prefettura, con il braccio destro del ministro Napolitano. Infine lo choc di una nuova tragedia che coinvolge un innocente, stavolta di soli 4 anni. Anche ieri non è stata una giornata facile per il sindaco Castellani. Sindaco di una metropoli che ogni giorno, o quasi, finisce sotto i riflettori della cronaca. Sindaco Castellani, due torinesi su tre hanno ormai paura di uscire. Che ne pensa? «Il risultato non mi sorprende. In questi ultimi giorni a Torino sono accaduti fatti cosi gravi da far pensare a un salto di qualità della delinquenza. Torino non è ancora ai livelli di IVapoli, ma proprio perché non lo è mai stata, non ha nessuna intenzione di abituarsi a questi fenomeni. A questo punto è lo Stato che deve rispondere: e con risposte che stanno nel cuore della demo- crazia. Saremo intransigenti». E la responsabilità del Comune, in tutto questo? L'amministrazione potrà pur fare qualcosa anche se il sindaco non ha la responsabilità dell'ordine pubblico. «Certo, ma le assicuro che il Comune ha già fatto molto in proposito. Un anno e mezzo fa rivoltammo come un guanto San Salvario, poi creammo un servizio speciale contro i parcheggiatoli abusivi, quindi tentammo di prendere provvedimenti contro i lavavetri. Ma a quel punto l'opinione pubblica, primi fra tutti i giornali, si scatenò contro di noi. E adesso qualcuno mi fa l'e¬ sempio dei vigili che puniscono i vu' cumprà di Napoli. Tutto ciò che significa allora? Soltanto che l'erba del vicino è sempre più verde». Ma non sarà invece che questa città, come denunciato da Carlo Frutterò ieri, sul nostro giornale, è un po' ostaggio del «buonismo»? «L'ho già detto molte volte: la lega¬ lità non è né di destra né di sinistra. Contro chi delinque non si deve avere nessuna pietà. Diverso è l'atteggiamento, questo sì doverosamente solidale, con chi ha il diritto di essere integrato perché è un cittadino come tutti gli altri. Chi è regolare merita accoglienza, chi non lo è l'espulsione. Semplice no? Chi fa l'equazione solidarietà uguale criminalità è in cattiva fede e lo sa. Basta pensare al caso di corso Bru- nelleschi...». Quale caso? «Mi riferisco a quel centro dove si dovrebbero, in futuro, accogliere i clandestini in attesa di espulsione. Centro tanto osteggiato proprio da certa destra. A quanto mi risulta se quella struttura fosse già stata in funzione, l'albanese che la sera scorsa ha sparato a Federica Ferrerò non avrebbe potuto farlo. Per una ragione semplice: non sarebbe stato a piede libero». Tornando al presente, le promesse di Napolitano non le sono parse un po' evasive? «Il ministro ha preso l'impegno di darci risposte concrete nella riunione di domani, vedremo». E come giudica il fatto che un altro innocente, e di soli quattro anni, sia stato ferito per caso da due scippatori? «L'apprendo da lei in questo momento. E mi sconvolge, come mi sconvolse la vicenda di Federica Ferrerò. Il mio pensiero va subito ai suoi genitori. Penserò anche a loro, domani, quando mi occuperò di questi problemi». Emanuela Minucci ALTRI SERVIZI A PAGINA 32 li sindaco Valentino Castellani abbraccia il padre di Federica Ferrerò

Persone citate: Castellani, Napolitano, Valentino Castellani

Luoghi citati: Napoli, Torino