«Con la Ferrari, per vincere tanto»

«Con la Ferrari, per vincere tanto» Intervista-confessione di Schumacher dopo aver firmato fino al 2002 «Con la Ferrari, per vincere tanto» II pilota spiega perché ha scelto Mar anello BONN. Michael Schumacher accelera forte. Vuole vincere con la Ferrari e non un solo titolo mondiale. Dopo aver prolungato il suo contratto con Maranello sino al 2002 compreso, ieri il pilota tedesco ha spiegato i motivi che lo hanno convinto a rimanere così a lungo con la Casa del Cavallino Rampante. In una lunga intervista al quotidiano Biid, il 29enne campione di Kerpen ha parlato a cuore aperto, come forse non aveva mai fatto prima, rivelando lati umani del suo carattere sinora sconosciuti. E' uscito dai panni di pilota-robot freddo e determinato impegnandosi anche con i sentimenti. Una specie di dichiarazione d'amore per la Ferrari. «Ora sento il dovere - ha detto Schumi - di ricambiare la scuderia per quanto ha fatto per me. La conquista del titolo è il mio obiettivo. E non voglio diventare campione una sola volta. Gli Anni Ottanta nella FI sono stati della McLaren, gli Anni Novanta della Williams, la Ferrari è pronta a far suo il Duemila». Michael ha poi fatto sapere che la decisione di continuare sulla strada imboccata nel 1996 «era già stata presa un mese fa». Poi ha aggiunto che sono quattro le ragioni che lo hanno spinto a firmare l'accordo. Ecco la prima: «Non volevo regalare a un altro il lavoro che ho portato avanti per tre anni, non volevo fare una croce su questo periodo importante della mia attività agonistica. Soprattutto non volevo dire ciao a tutti senza esser diventato campione. Per me stesso, per i miei fans e per la gente che ci sostiene». La seconda ragione riguarda il rapporto professionale con la scuderia: «La Ferrari mi coinvolge nelle sue decisioni tecniche. A volte il mio telefono suona anche di notte perché c'è da fare una scelta che riguarda la vettura. In altri team, di norma, non è questo il rapporto tra ingegneri e pÙoti». La terza motivazione riguarda il rapporto di fiducia che si è instaurato in questi anni tra Schumacher e gli uomini di Maranello, un rapporto al quale il tedesco sostiene di tenere molto: «La Ferrari mi lascia tutte le libertà, si fida di me. Posso giocare a pallone e fare tutto quello che voglio perché la squadra sa che non la danneggerei mai. C'è fra noi una fiducia enorme». Infine a far decidere Schumacher è stata la conferma di Jean Todt e dell'intero blocco dirigenziale: «La squadra resta la stessa, a cominciare dal responsabile della Gestione Sportiva, e questo dà continuità al lavoro svolto. E la stabilità, secondo me, porta al successo». Schumi giura che potrà avere molte soddisfazioni con la Rossa: «Ci credo, sono convinto che vinceremo e non solo nell'immediato ma anche in futuro». Schumacher ha anche affermato, tuttavia, che non si sente di escludere l'ipotesi di continuare a correre anche dopo il 2002. E quando gli è stato chiesto se la McLaren-Mercedes debba attendere quella data per ingaggiarlo, il campione ha risposto: «Fino al 2002 sicuramente, poi vedremo. Il mio contratto con la Ferrari non prevede che dopo vada in pensione». E non prevede neppure che il pilota possa andarsene prima della scadenza: «Non avevo più bisogno di una clausola di questo tipo. Adesso conosco abbastanza la Ferrari per sapere che raggiungeremo insieme i nostri obiettivi. Ne sono certo come del fatto che due più due fa quattro». Dopo aver confermato di essere stato in contatto, appunto, anche con la McLaren, Schumacher ha proseguito: «Una cosa la so sicuramente: di problemi con la Ferrari non ne ho affatto. E questa è stata la cosa decisiva». Il campione tedesco ha quindi chiarito di essersi consultato con la moglie Corinna prima di firmare il contratto e di averne ottenuto un convinto via libera. E ha aggiunto in tono affettuoso che la figlia Gina-Maria «prima della corsa a Silverstone ha detto per la prima volta "papà" al telefono: la mia bimba non sa ancora pronunciare il nome Ferrari, ma fa già brumm, brumm». E Michael spera che sia il rombo della sua auto a tagliare per primo il traguardo domenica a Zeltweg nel Gran Premio d'Austria. [a. s.l H ÌP*> i-l ìl' 'Vi*' Schumacher ha spiegato le quattro ragioni che lo hanno spinto a restare: far fruttare il lavoro svolto sinora; il coinvolgimento nelle decisioni tecniche; il rapporto di fiducia con la squadra; la stabilità che c'è nel team

Persone citate: Corinna, Jean Todt, Michael Schumacher, Schumacher

Luoghi citati: Austria, Maranello, Silverstone, Zeltweg