Milano, basket addio di Giorgio Viberti

Milano, basket addio Il proprietario Bepi Stefanel, lasciato solo, si arrende Milano, basket addio In liquidazione la mitica Olimpia MILANO. Mentre la Teamsystem Bologna annuncia l'acquisto del giovane fuoriclasse croato Damir Mulaomerovic e la Nazionale azzurra di Tanjevic viene presentata oggi a Roma in vista del match di sabato contro gli Usa e dei Mondiali della prossima settimana ad Atene, da Milano arriva la triste notizia che tutti temevano ma che nessuno avrebbe voluto sentire: Giuseppe Stefanel, patron della gloriosa Pallacanestro Olimpia, ha annunciato che la società meneghina verrà posta in liquidazione. «La mia decisione - ha detto Stefanel - è maturata in assenza di qualsiasi disponibilità ad affiancare il mio sforzo nel continuare a offrire ai tifosi delle famose Scarpette Rosse una squadra competitiva, degna della sua gloriosa storia e dei 25 scudetti vinti». Nella dichiarazione di Stefanel c'è già tutto. Da una parte il luminoso passato di una società che - con i marchi Borletti, Simmenthal, Innocenti, Cinzano, Billy, Simac, Tracer, Philips, Recoaro e infine Stefanel - guida incontrastata la classifica dei titoli tricolori conquistati e ha vinto inoltre 4 Coppe Italia, 3 Coppe dei Campioni, 3 Coppe delle Coppe e 2 Coppe Korac. Dall'altra il rammarico per non aver potuto salvare da solo un club che soltanto due stagioni fa ha centrato il suo ultimo scudetto. L'agonia dell'Olimpia si era manifestata clamorosamente lo scorso 11 giugno, quando il presidente Stefanel e l'intero consiglio d'amministrazione (del quale faceva parte anche Adriano Galliani) ave- vano presentato le dimissioni. Stefanel aveva però dichiarato di voler restare proprietario della società e di impegnarsi nella ricerca di un primo sponsor e di eventuali nuovi soci. Pochi giorni prima la ditta Mapei, indicata come nuovo marchio ormai certo, aveva rifiutato l'offerta. Per affrontare una gestione improntata al contenimento delle spese e alla valorizzazione del vivaio, si era proceduto alla nomina di un nuovo consiglio d'amministrazione composto da Paolo Baccarini, presidente, e dai consiglieri Giuseppe Menegazzi e Toni Cappellai! Quest'ultimo era da poco rientrato nella società dopo che era stato general manager negli Anni 80 della grande Olimpia vincitrice di scudetti e coppe col coach americano Dan Peterson e con fuoriclasse come Dino Meneghin, D'Antoni e McAdoo. «Da ben 14 mesi ho cercato invano di sollecitare l'interesse verso questa squadra - ha aggiunto Stefanel -. Evidentemente Milano non è più interessata al basket come una volta». L'industriale trevigiano aveva infatti invocato una cordata con la presenza degli imprenditori milanesi e degli enti locali. Regione e Comune avevano dapprima valutato l'ipotesi di entrare nel consiglio d'amministrazione, poi però si erano defilati, mentre nessun imprenditore si era fatto avanti. Ciononostante erano stati trovati uno sponsor tecnico (Adidas) e il secondo sponsor (Corniti, mentre la Mapei si era impegnata a entrare come finanziatore d'appoggio. Non abbastanza per garantire un futuro alla società, che si è regolarmente iscritta al prossimo campionato di Al e alla Coppa Europa, ma intanto ha smantellato la squadra, cedendo Gentile (al Panathinaikos Atene), Kidd (a Roma), Sambugaro (a Montecatini), Sigalas (Aek Atene) e rinunciando a Bailey, Ruggeri e Sahlstroem. Davvero difficile pensare, a questo punto, alla sopravvivenza della mitica Olimpia. Giorgio Viberti Bepi Stefanel: da solo non ce la faccio