«Settimana» con sei opere prime di Si. Io.
«Settimana» con sei opere prime Festival di Venezia «Settimana» con sei opere prime ROMA. L'anno scorso dalla Settimana della Critica tornata all'interno della Mostra del cinema di Venezia uscì «Tano da morire» di Roberta Torre: quest'anno si aspetta almeno un'altra rivelazione. Sette i film in concorso. Sei opere prime: «The opposite of sex», americano, che potrebbe fare scandalo ed è interpretato dalla star emergente Cristina Ricci; «Domani brucio», tunisino; «Orphans» scozzese, fatto da Peter Mullan, Palma a Cannes per «My name is Joe»; «Il tallone di ferro dell'oligarchia», russo, che prende il nome da Jack London; «Beat» giapponese; «La mère Christian» francese. Più un'opera seconda, l'unica italiana, «L'odore della notte» di Claudio Caligari, autore 15 anni fa di «Amore tossico», con Valerio Mastanebrea e un'apparizione di Little Tony: ricostruzione in soggettiva della banda dell'Arancia meccanica che terrorizzò Roma negli anni di piombo. Quattro le cose notate dal comitato di critici che ha curato la selezione: Alberto Castellano, Fabio Ferzetti, Giuseppe Chigi, Andrea Martini, Silvana Silvestri. La prima è che nel mondo aumentano le opere prime, anche se non cresce la qualità: oggi sono ormai oltre il 50% della produzione complessiva, tant'è che ne hanno viste addirittura 300. La seconda è che con l'avvicinarsi della fine del millennio gli autori tendono ad esplorare questi ultimi cinquantanni, soprattutto i Settanta, per capir meglio cosa è successo. La terza è che sempre più numerosi sono gli attori, ma anche gli sceneggiatori, che occasionalmente s'improvvisano registi. La quarta è il trionfo della contaminazione tra i generi con grande predominio della musica sulla storia e sulle immagini, come già era accaduto negli Anni Ottanta per la danza. [si. io. ]
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