La «Novara» si allea con il Credem

La «Novara» si allea con il Credem Il presidente della Popolare: non uniremo il controllo, non vogliamo creare una holding e sparire Lombardini: a ottobre il progetto sulle sinergie da attivare MILANO. La Popolare di Novara ha trovato l'alleato: è il Credito Emiliano. Insieme, annunciano, promuoveranno una alleanza che, preservando l'autonomia operativa e le presenze territoriali, sia finalizzata a creare condizioni di forte sviluppo attraverso sinergie e la valorizzazione di strategie di espansione. Una «terza via», dunque, rispetto a poh come Intesa e Unicredito o a fusioni come Imi-San Paolo di Torino. «Sì, è una terza via più complicata e che richiede più impegno» ammette il presidente della Novara, Siro Lombardini «in quanto associa alle economie di scala la tensione su un costante confronto». Presidente Lombardini, perché questa soluzione? «Ci hanno sempre pensato come una banca che, per risolvere i problemi, avrebbe dovuto entrare in un gruppo. Il che avrebbe significato perdere la propria autonomia. Siccome abbiamo raggiunto capacità notevoli in molti settori, come la bancassurance, il corporate, il retail, abbiamo cercato una banca che possedesse grandi efficienze complementari». Non unirete il controllo? «No, non voghamo creare una holding e sparire. Abbiamo deciso di dare vita ad un comitato strategico formato dai vertici dei due istituti, che dovrà sviluppare una strategia di espansione e migliorare l'efficienza». Qualche esempio di sinergie? «Mettendo l'informatica in comune, ad esempio, possiamo già migliorare l'efficienza e ridurre certi costi. Ma è soprattutto sugli sviluppi futuri che procederemo uniti. Il lavoro futuro verrà ripartito, coordinato, ci saranno probabilmente nuove società in comune. Tutto questo porterà a maggiore efficienza e a minori costi. Ma dal punto di vista societario tutto resterà come ora: loro continueranno ad essere una società per azioni, noi una popolare». Nessun collegamento patrimoniale? «Ci saranno collegamenti patrimoniali, li studieremo. Ed è anche previsto che un loro rappresentante sieda nel nostro consiglio, e un nostro rappresentante nel loro, in modo da marciare d'intesa nelle future politiche di espansione». Voi siete un po' più pandi, ma la loro redditività e supe¬ riore... «Questa è un'operazione atipica rispetto a quelle che solitamente si fanno. In genere ci si fonde o si uniscono le holding, e poi arrivano i problemi di chi deve comandare. Noi abbiamo pensato ad una formula nuova, basata su una strategia comune che si attuerà attraverso un piano industriale che sarà pronto ad ottobre, e che indicherà quali sono le attività che possiamo mettere insieme. Solo il fatto di avere a disposizione un numero assai più alto di sportelli sarà un vantaggio». Non ci sono sovrapposizioni? «Territorialmente siamo complementari, e anche questo è stato imo dei motivi della scelta. Loro sono forti in Emilia, in Puglia, in Sicilia in luoghi diversi dai nostri. Voglio aggiungere che con questa operazione puntiamo a ricreare la vecchia, grande banca Popolare di Novara, autonoma, anche se strettamente alleata con una banca molto efficiente». La trattativa è stata lunga? «Diciamo che il corteggiamento non è durato molto». Come è venuta l'idea di esplorare un'intesa col Credem? «Avevo avuto modo, in passato, di conoscere i vertici dell'istituto...». Recentemente, lei aveva parlato di cinque ipotesi di alleanza sul tappeto. Quale criterio ha guidato la scelta? «Le altre ipotesi rispondevano a filosofie diverse, il consiglio della Popolare ha preferito l'accordo con il Credito Emiliano. In autunno ci saranno i primi risultati». valerla Sacchi La «Novara» si allea con il Credem Siro Lombardini

Persone citate: Intesa, Lombardini, Sacchi, Siro Lombardini

Luoghi citati: Emilia, Milano, Novara, Puglia, San Paolo, Sicilia, Torino