Scioperi e serrate, paralisi per l'auto in Sud Corea
Scioperi e serrate, paralisi per l'auto in Sud Corea ESTREMO ORIENTE AUlsan i licenziati assaltano gli uffici e bruciano il mobilio. Tokyo, crolla la produzione (Toyota, Nissan e Mitsubishi -10%) Chiuse la Hyundai e la Daewoo, la Samsung fa un 'offèrta per Ria e Asia Motor SEUL. L'industria dell'auto in Corea del Sud sta vivendo tutti in una volta i necessari traumi da ristrutturazione, che si era risparmiata in anni e anni di crescita a tutti i costi senza badare ai bilanci. Il primo e il secondo produttore, Hyundai e Daewoo, hanno le fabbriche chiuse per uno sciopero e una serrata, dopo la rottura delle trattative tra imprese e lavoratori sui licenziamenti (inevitabili, dato che quest'anno la recessione ha causato un traumatico calo delle vendite di oltre il 60%). Ma a dimostrazione che il settore ha ancora un futuro, proprio grazie alla drastica cura dimagrante finalmente intrapresa, c'è la fila per acquistare due altri produttori, la Ki a e la Asia Motor: si sapeva già dell'interesse delle stesse Hyundai e Daewoo e di quello della Ford, da ieri c'è anche un'offerta della Samsung. Brutte notizie dal vicino Giappone dove nel '98 tutti i produttori di auto registrano cali di produzione che per Toyota, Nissan e Mitsubishi sono stati oltre il 10%. Solo le esportazioni tirano, sostenute dallo yen debole. Lo sciopero della Hyundai ha avuto sviluppi drammatici. Contro il licenziamento di 2678 dipendenti (pari al 5,8% della forza-lavoro) a cui si sommano 900 altri messi d'autorità in «ferie non pagate», decine di migliaia di lavoratori hanno cominciato venerdì un'agitazione a tempo indetenninato. Lunedì, duecento famiglie di operai licenziati hanno attaccato gli uffici della presidenza del gruppo a Ulsan e sono riuscite a dar fuoco a una parte del mobilio prima di essere respinte. Ieri il contagio si è esteso alla Daewoo. Ai tagli di organico e al congelamento del salario prospettati dall'impresa, i sindacati hanno risposto minacciando uno sciopero e chiedendo un aumento del 6,8%. La dirigenza ha reagito decretando la serrata per tre giorni. «Il sindacato ha rifiutato la nostra posizione e anzi ha reclamato un aumento dei salari - spiega un comunicato -. Di fronte alla minaccia di sciopero, abbiamo deciso di non recedere e di fermare gli stabilimenti». Le difficoltà finanziarie delle Case sudcoreane rendono però anche appetibili le acquisizioni. Così ieri la Samsung Motor Company, entrata nel settore solo da quest'anno, ha reso no¬ to che farà un'offerta per la Kia e la Asia Motor, che hanno una capacità produttiva di 1,25 milioni di veicoli l'anno, sufficien te a raddoppiare il volume della Samsung. Un portavoce ha precisato che l'acquisizione, se andrà in porto, avverrà tramite «un consorzio con aziende co reane e internazionali». Anche la Ford, che già possiede il 16,9% della Kia (assieme alla filiale giapponese Mazda), è interessata alla società. E pure la Hyundai e la Daewoo, nonostante i guai sindacali. L'immagine in chiaroscuro dell'economia sudcoreana è completata dall'eliminazione, da oggi, delle restrizioni valu tarie prese in autunno per fronteggiare la crisi. Seul ha seguito le prescrizioni dell'Fmi e oggi il cambio tra won e dollaro è risa lito a 1300 (dal nadir di 2000) e le riserve valutarie ammontano a 38 miliardi di dollari. [lui. gra.] Scioperi e serrate, paralisi per l'auto in Sud Corea Volantinaggio nelle strade di Seul Ora in Corea si temono nuove violenze dopo i massicci tagli nell'auto
Luoghi citati: Asia, Asia Motor, Corea, Corea Del Sud, Giappone, Tokyo
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