Il caldo record fa scattare l'allarme ozono
Il caldo record fa scattare l'allarme ozono In alcune città italiane anziani e bambini invitati a non uscire nelle ore in cui l'afa si fa maggiormente sentire Il caldo record fa scattare l'allarme ozono Uno studio Usa: da 100 anni mai temperature alte come quest'anno ROMA, Un mese così caldo non era mai stato registrato sul nostro pianeta. Non solo gli Usa sono stati colpiti da temperature da record, anche nelle nostre città si fa fatica a sopportare le ondate di calore superiori alla media, intervallate da temperature più miti. Nei primi sei mesi del '98 le temperature medie globali a livello della superficie terrestre e degli oceani sono state le più alte mai registrate da cento anni a questa parte. Lo afferma l'Ente americano di ricerca per l'atmosfera e gli oceani. Negli Usa persino le guardie di frontiera sono state mobilitate per portare soccorso e sollievo alle vittime dell'incessante ondata di caldo che da due mesi attanaglia il Sud-Est degli Stati Uniti. Ieri il termometro ha superato i 38 gradi per il quindicesimo giorno consecutivo a Dallas, mentre altri due morti hanno portato il bilancio per l'intero Texas a 81 ; altre 22 vittime del caldo sono state contate in Louisiana, 11 in Oklahoma e una rispettivamente in California, Arizona e Missouri. Città italiane assediate da temperature «africane» e scatta l'allarme ozono, che mette a rischio i polmo- ni dei soggetti più deboli (bambini, anziani, affetti da disturbi respiratori). A Milano, Genova, Roma, Napoli, Firenze e Pisa le centraline di monitoraggio hanno fatto registrare il superamento dei livelli di attenzione per la concentrazione di ozono (fìssati in 180 microgrammi per metro cubo). L'ozono, spiega Pietro Cagnetti, esperto dell'Enea, «si forma nelle città in seguito a complesse reazioni fotochimiche innescate da inquinanti come ossidi d'azoto e composti volatili e favorite dall'irradiazione solare e dall'atmosfera stabile». Per sperare in un'aria più pulita quindi, non resta che aspettare un peggioramento delle condizioni climatiche. Nella Capitale, le punte massime di con¬ centrazione sono state raggiunte tra le 13 e le 15 e l'assessore alle Politiche ambientali del Comune, Loredana De Petris, ha invitato i soggetti a rischio a non esporsi all'aria aperta tra le 12 e le 17, in particolare nei parchi e nelle aree periferiche extraurbane. Sul «banco degli imputati», le emissioni da traffico. A Genova si sono registrati ben sei sforamenti della soglia d'allarme e la Provincia ha invitato la popolazione a rischio ad evitare prolungate esposizioni all'aria aperta. La punta massima (204 microgrammi) si è registrata tra le 15 e le 16 e le condizioni meteorologiche previste per le prossime 24 ore saranno favorevoli al ristagno delle sostanze inquinanti. Anche a Napoli le «lancette» delle centraline hanno superato i livelli di allarme (197 microgrammi), così come a Firenze e Pisa. A Milano il barometro ha segnato 37 gradi e per il quarto giorno consecutivo si è superata la soglia di allarme ozono. Il rischio cui sono sottoposti i bambini è stato evidenziato anche da un recente rapporto dell'Unicef, secondo il quale essi respirano più aria degli adulti (circa il doppio per chilo di peso corporeo) e l'aria che respirano è di qualità peggiore perché più vicina al suolo. Rimedi per mettersi al sicuro, secondo Cagnetti, «non ne esistono, visto che non basta chiudersi in casa (a meno che non si tratti di una casa a tenuta stagna); per diminuire il rischio l'unica soluzione è non sottoporsi a sforzi prolungati». [r. cri.] Negli Stati Uniti l'emergenza-afa non si ferma Oltre 100 morti mobilitate anche le guardie di frontiera L'Italia ancora nella morsa del caldo e nelle città scatta l'allarme ozono
Persone citate: Cagnetti, Loredana De Petris, Pietro Cagnetti
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