Naomi, squaw nuda nel suk della moda di Antonella Amapane

Naomi, squaw nuda nel suk della moda Galliano per Dior, effetti speciali a Parigi Naomi, squaw nuda nel suk della moda Ungaro dà corpo a sogni romantici Sharon Stone sedotta dal suo stile PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Ungaro dà corpo a sogni romantici vestendo donne in carne ed ossa, come Sharon Stone nel suo prossimo film «The Muse», la Musa. John Galliano delira e parte per la tangente sul binario 20 della gare d'Austerlitz. In compagnia di un'eroina di carta, Pocahontas. Il popolo della moda -fra cui spicca Santo Versace - è assiepato in banchina da un'ora. E sta per sciogliersi come in un bagno turco quando un fischio annuncia l'arrivo del «Diorient Express». La vecchia locomotiva sul muso ospita un clone della principessa disneyana e Toro Seduto. Strana coppia in viaggio di nozze. Gli effetti speciali e i costumi da ballo in maschera sono il piatto forte di Galliano che, per Dior, ricostruisce fantasmagoriche sale d'attesa stipate di bagagli dimenticati da Clark Gable, Lana Turner... ai bordi di un suk stracolmo di spezie, frutta, ceste di serpenti. Scenografia fantasmagorica per un kolossal da 15 minuti. Sfilano i macchinisti, le selvagge d'America, un tot di cortigiane redivive. Naomi è una squaw nuda, ricoperta da una tunica di perline che scopre i capezzoli. Ricompare Linda Evangelista versione Enrico Vili: vertiginosi gambali inguinali firmati Caovilla, braghetta alla paggio in renna, corpetto arricciolato. Shalom incede col mantello meringa, foderato di pelliccia, dilatato all'inverosimile, groviglio di indiani. C'è Caterina De Medici, il collo appesantito da grappoli di scatolette portaveleno. Nadya, imparruccata da Re Sole somiglia a un torero. Cinquecento, Seicento e reminiscenze incas si mescolano in ubriache citazioni storiche, dedicate a clienti virtuali. Il pubblico sgrana gli occhi di fronte a replicanti di Corto Maltese, severi confessori e damerini. Tutte copertissime le protagoniste del viaggio, vero trip allucinogeno. Fra chili di falpalà si destreggiano ragazze in autoreggente e pantaccolant, arlecchini, dame con gonne a mongolfiera intrecciate di piume e cuoio, paggi con cappelli a disco volante di marabù, piazzati in «derapage». Che spettacolo. Si rammaricano le due sedicenti nipoti di Liz Taylor cacciate all'entrata. Una lettera della diva dagli occhi viola le ha sbugiardate. La moda, comunque, è altrove. Sulle pedane del signor Ungaro, soprannominato monsieur «dantelle», signor pizzo, la teatralità è bandita. In compenso non mancano i vestiti, gioielli di merletto palpitante, drappeggiati su un fianco. Petali di ricami che velano addirittura le giacche in tweed sportivo. Piace a Sharon Stone lo stile di Emanuel Ungaro, che al sarto ha chiesto un guardaroba di 30 modelli per il suo prossimo film. «Capi creati ad hoc per la star dalla femminilità straripante», sottolinea Ungaro, mentre sul podio di acciottolato scivolano svelti tailleur alla gaucho, in pied de poule grigio, e liquidi completi di chiffon drappeggiato da sensuale odalisca. Sexy ma mai volgari le trasparenti sottovesti anni Venti, cucite e tagliate con intarsi di tessuti diversi, come mosaici senza peso, patchwork impalpabili quanto sospiri. Da sfoggiare con pantomime. E' inebriante il profumo emanato dagli abiti di Olivier Lapidus. Nel tessuto le microcapsule che al contatto con la pelle liberano bouquet di rosa, cipria e gardenia. Il bello dei giardini addosso? Mantengono l'aroma anche dopo numerosi lavaggi. Troppe pellicce, gli animalisti minacciano proteste. La Camera della Moda li frena. Antonella Amapane e n a e a a ; » e oal iato Ho ra al so vuun lhe ra ia si no o a te. te, a

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