Niente sangue: stop agli interventi di Marco Accossato

Niente sangue: stop agli interventi Il centro di Torino, convenzionato con quello campano, non può fornire le scorte necessarie di plasma Niente sangue: stop agli interventi Emergenza al Cardarelli per le trasfusioni NAPOLI. Niente sangue per le trasfusioni, camere operatorie chiuse, interventi sospesi. Parte dall'ospedale Cardarelli di Napoli l'allarme trasfusioni d'estate. Come in ogni periodo di vacanza, da luglio a settembre, donatori e scorte di plasma scarseggiano ovunque nel nostro Paese. Ma la situazione, quest'anno, è più difficile rispetto al passato, e nell'immensa cittadella sanitaria del Cardarelli - centro di riferimento non solo regionale - è stato necessario rinviare alcuni interventi chirurgici. «Soltanto quattro o cinque, per il momento», dichiarano in ospedale. Però il timore di una carenza cronica di scorte cresce di ora in ora, al punto che ieri pomeriggio il primario del Centro trasfusionale, Luigi Iaccarino, ha chiesto alla direzione dell'ospedale campano di non riaprire le camere operatorie. Anzi di «annullare l'attività». C'è lo spettro di un'emergenza nell'emergenza, a Napoli. Un'«emorragia» più pesante del prevedibile. Ma non solo in Meridione: dal centro trasfusionale del Cardarelli il grido d'allarme è risuonato in serata fino al Nord, a Torino e a Ravenna, i due centri Avis convenzionati con Napoli per il «prestito» delle sacche di plasma necessarie a fronteggiare il fabbisogno anche nei periodi più neri. «Una collaborazione che dura da anni - spiega il responsabile provinciale dell'Avis di Torino, Sandro Fisso -, che stavolta abbiamo però dovuto negare, perché anche in Piemonte le scorte sono al limite, dopo essere scese all'8,7 % già nel mese di aprile scorso». Nord, Sud, Centro sono insomma al contagocce, sul fronte donazione: «Quindi facciamo appello ai donatori perché si presentino a dare sangue. Donare ovunque si trovino. Qualsiasi centro di raccolta va bene, se si è lontani da quelli soliti di riferimento». Il timore dei medici è grande, perché più grande rispetto al '97 è il fabbisogno d'estate: «Le trasfusioni servono non soltanto durante gli interventi chirurgici, ma anche e soprattutto per strappare alla morte i tanti feriti degli incidenti stradali che proprio da luglio a settembre aumentano». E nei casi più drammatici, quando i feriti non ce la fanno e muoiono, «ecco la possibilità di un trapianto d'organo e per questi interventi occorrono ugualmente quantità notevoli di sangue». Telegrafica quanto allarmante la richiesta di aiuto firmata dal dottor Iaccarino, al Cardarelli di Napoli. «La gravissima situazione generata dal ridotto o sospeso afflusso di sangue dal Nord ha generato pericolo per l'assistenza dei pazienti del pronto soccorso», scrive il primario del Centro di Immunoematologia e trasfusionale. Chiede non solo alla direzione dell'ospedale il blocco preventivo degli interventi chirurgici, ma anche la mobilitazione immediata della prefettura di Napoli «e delle autorità competenti», perché «si faccia un'indagine in tutti i centri trasfusionali della nazione e s'individuino quelli in grado di rifornire subito il Cardarelli». Aspettando una risposta, aspettando donatori, a Napoli è stato necessario definire prio¬ rità di intervento: contare le pochissime sacche di plasma rimasto, dividere i vari gruppi sanguigni, fare una previsione a breve termine, decidere dove e come destinarle. «E' stata sospesa l'assistenza ai pazienti talassemici che superano il numero massimo di 250». Malati che possono aspettare una settimana senza che l'organismo ne sia compromesso - spiegano all'Avis - «ma che dovremmo comunque reinserire fra sette giorni nel normale ciclo di terapia». Marco Accossato A rischio anche i trapianti Appello ai donatori: c'è assoluto bisogno di voi La situazione sangue questa estate è più grave del solito nell'immensa cittadella sanitaria del Cardarelli

Persone citate: Cardarelli, Iaccarino, Luigi Iaccarino, Sandro Fisso