Terrore nella taiga in fiamme di Anna Zafesova

Terrore nella taiga in fiamme Terrore nella taiga in fiamme Catastrofe nell'estremo oriente russo MOSCA NOSTRO SERVIZIO L'uragano che qualche settimana fa ha sconvolto la capitale russa sembra aver dato l'inizio a una stagione di disastri provocati dal clima. Mentre tutta la Russia europea viene tormentata da piogge torrenziali e allarmi di alluvione arrivano da diverse regioni, nell'Estremo Oriente e sul Volga le fiamme degli incendi stanno distruggendo milioni di ettari di foreste e campi. La situazione più drammatica si sta verificando sulla costa del Pacifico dove stanno bruciando quasi 50 mila ettari di taiga. Ieri sulla penisola della Kamchatka, sull'isola di Sakhalin e nella regione di Khabarovsk, sul continente, erano stati registrati più di cento focolai e le squadre di soccorso non riuscivano a domare il fuoco. La più colpita è la zona di Khabarovsk, dove è stato addirittura proclamato lo stato d'emergenza. H fumo acre di 25 mila ettari di taiga invasa dalle fiamme è sceso ieri notte sul capoluogo della regione e alla popolazione è stato vietato l'accesso nei bo- seni. E i medici stanno suonando l'allarme per Komsomolsk sull'Amur, una città che già da due settimane respira fumo. La coltre fumosa è talmente spessa da aver paralizzato da qualche giorno l'aviazione delle squadre antincendio. Il ministero per le situazioni d'emergenza è stato costretto ad abbandonare i tentativi di spegnere venti focolai diventati irraggiungibili e ora ha concentrato tutti i suoi sforzi per impedire che il fuoco si avvicini ai centri abitati Ma c'è anche un altro pericolo: le fiamme possono colpire gli oleodotti della regione, provocando un rogo di dimensioni apocalittiche. Il sole, che gli abitanti dell'Estremo Oriente russo aspettavano con impazienza dopo il lungo inverno, è diventato una maledizione: da settimane or¬ mai sulla regione non è caduta nemmeno una goccia di pioggia. Ma le guardie forestali sospettano che la responsabilità degli incendi sia da attribuirsi non solo ai capricci del clima. Ieri la polizia locale ha avviato le indagini su 200 persone sospettate di aver dato fuoco alla taiga, intenzionalmente o semplicemente per mancanza di cautela. Una stagione secca e calda senza precedenti ha scatenato gli incendi anche nella regione di Volgograd. Solo ieri, dopo due giorni di disperati tentativi, i pompieri sono riusciti ad arginare il fuoco sui 6 mila ettari della riserva forestale di Arcidinsk. E solo qualche giorno prima, in un altro incendio, sono morti cinque uomini delle squadre di soccorso. Ma il danno più grave a Volgograd è stato arrecato ai contadini. Il fuoco ha distrutto più di un milione di ettari di grano e altri 300 mila ettari coltivati. Il ministero dell'agricoltura ha già fatto il primo triste bilancio dell'accaduto: tutto il raccolto di quest'anno è andato bruciato. Anna Zafesova

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