Su Simeone l'ombra di giochi erotici

Su Simeone l'ombra di giochi erotici Giallo a Ostia, il cadavere seminudo del piccolo «sciuscià» è stato trovato in una pineta Su Simeone l'ombra di giochi erotici Sospettato un undicenne, amico del bimbo ucciso ROMA. Simeone giocava in cortile, felice dei suoi otto anni, della sua bicicletta, della buona pagella di prima elementare. Alle 19,30 la mamma s'è affacciata e l'ha salutato. Poi, improvvisamente, Simeone è scomparso. L'hanno cercato nelle strade e nelle pinete di Ostia per tutta la notte. Alla fine, ieri mattina, l'ha trovato un cane poliziotto. Simeone era morto. «Una cosa soltanto possiamo dire. Non è stato un incidente», afferma Nicolò D'Angelo, capo della squadra mobile. La polizia ha interrogato per tutto il giorno una banda di ragazzini. Sono testimoni preziosi per ricostruire gli spostamenti e le abitudini di Simeone. Ma potrebbe anche saltar fuori che uno di questi ragazzini più grandicelli è coinvolto nella morte di Simeone. Qualcuno sussurra: giochi sì, ma erotici. Così qualche amichetto avrebbe detto. C'è pure un sospettato. Un bambino di 11 anni. E forse non è un caso se, a un certo punto del pomeriggio, è arrivata in commissariato Simonetta Matone, sostituto procuratore della minorile. Sembra anzi essere lei a dirigere le indagini. Segno che la pista dei minori è la più robusta. Ostia, via Capo delle Armi: Simeone Narducci abitava qui. In un piccolo mondo a forma di triangolo. Nel giro di pochi metri, tra la scuola elementare Arcangelo Corelli, la parrocchia e la pineta, Simeone caracollava brado e selvaggio. Uno sciuscià dei nostri giorni che si lasciava alle sue spalle la povertà, il degrado, l'emarginazione. E' triste, anzi tristissima la storia della vita del piccolo Simeone. Un papà che fa il giardiniere saltuariamente, una madre con qualche problema di droga, le sorelle Rebecca e Cassandra che sbarcano il lunario lavorando come baby-sitter. Ma è triste, anzi tristissima, anche la storia delle palazzine occupate e autogestite dove questa famiglia viveva. Un degrado a livelli albanesi. La proprietà è latitante e l'occupazione abusiva. Mille persone vivono in appartamenti da 30 metri quadri, le finestre e i bagni sono tutti diversi perché ogni famiglia ha sistemato da sé, c'è il nucleo etiope e quello di romanacci, la persona perbene e il delinquente. E però le parabole televisive non mancano. Da questo cortile, dove le scritte dell'«Okkupazione» non mancano, la banda dei ragazzini partiva all'avventura tutti i giorni. Avventure bellissime, a suo modo, in una grande pineta che confina con le case, dove i ragazzini costruivano capanni, cercavano pinoli, giocavano alla guerra. Simeone, nonostante gli otto anni, era uno dei più indipendenti. «Prendeva tram e autobus liberamente. Qualche volta se ne andava a Roma e tornava la sera», raccontano i vicini. «Questo ragazzino era troppo libero, lo dicevo a mio fratello», dice tra le lacrime uno zio. «Ogni tanto lo incontravo di sera e lo sgridavo: "Tu che ci fai qui da solo? A casa!"», piange Pino, un amico di famiglia. E Claudio, un altro pieno di tatuaggi, con un cagnaccio che gli trotterella al fianco: «Vedi questa cicatrice che c'ho sul petto? Una lite. Mi hanno preso a picconate. Quando stavo all'ospedale, Simeone mi mandò un biglietto di auguri». Insomma, Simeone che vive in strada, che è più grande dei suoi otto anni, che ama portare i capelli rasati a zero come è la moda dei giovanotti di Ostia, l'altra sera è partito per la sua ultima avventura con una magliettina a righe rosse e i calzoncini corti arancione. Scarpe da mare celesti e una bicicletta. «Io l'ho visto alle giostre, vicino al mare. Erano circa le 19. Gli ho chiesto: "ndo' vai?". Vado per i fatti miei. Era solo, in bici», ricostruisce uno dei vicini di casa, un giovanotto in canottiera, tutto nervi, tatuaggi e anelli in corpo. Quando l'hanno ritrovato, era senza maglietta, dentro una casupola nella pineta, a faccia in giù, co¬ perto a malapena da alcune assi. Secondo il medico legale, Simeone aveva alcune costole rotte e alcune microescoriazioni. Troppo poco per capire di che cosa è morto. Però ima cosa è sicura: il bambino è morto tra le 21,30 e le 22. Due ore dopo l'ultimo avvistamento sicuro. «Eppure, intorno all'una di notte, io ci sono andata in quella capanna - raccontava, affranta, la signora Irene, 50 anni, che ha battuto la pineta per tutta la notte assieme a poliziotti, vigili del fuoco e volontari - e lì non c'era. Lo giuro. La capanna era vuota. Ho guardato bene anche dentro la cuccia del cane. Simeone non c'era». Strano, se così fosse, e la polizia non lo esclude in partenza, significherebbe che qualcuno ha portato il cadavere nella capanna all'alba. Ma siccome lì dove l'hanno trovato non ci si arriva in macchina, l'avrebbe trascinato a braccia. E insomma la signora Irene suggerirebbe l'idea di un maniaco a caccia di bambini nella pineta. Ma un po' tutti gli abitanti del complesso occupato pensano al maniaco. E con l'occasione esce fuori tutto il loro risentimento. Si scagliano contro il Comune di Roma che «ci ha abbandonati nel degrado più totale, senza gas e senza niente e non ci dà la casa». Chi se la prende con i giornalisti «che vengono qui a guardarci come le bestie strane solo oggi». Chi contro i poliziotti «che stanno chiusi dentro il loro commissariato e Ostia di notte è abbandonata a chi si buca». Francesco Grignetti I MISTERI B SOSPETTATI Si indaga su un bambino di 11 anni, ma non si esclude che l'autore dell'omicidio possa essere un maniaco. LA MAGLIETTA A righe rosse, è scomparsa: Simeone l'aveva addosso quando è stato visto per l'ultima volta, l'altro ieri, alle 19. LA CAUSA DELLA MORTE Aveva alcune costole rotte e alcune microescoriazioni, troppo poco per capire di che cosa è morto. L'ORA DELL'OMICIDIO E' stato ucciso tra le 21,30 e le 22, 2 ore dopo l'ultimo avvistamento. IL SOPRALLUOGO Una donna sostiene di aver perlustrato il capanno verso i'una di notte e di non aver trovato il corpo. «mmmm Si era allontanato da casa l'altro ieri sera con la sua banda di ragazzini disperati I»

Persone citate: Arcangelo Corelli, Della Morte, Francesco Grignetti, Nicolò D'angelo, Simeone Narducci, Simonetta Matone

Luoghi citati: Comune Di Roma, Roma