Napolitano non spegne la paura di Torino

Napolitano non spegne la paura di Torino Vertice ai Viminale, preso l'albanese che avrebbe sparato a Federica: espulso, era ancora in città Napolitano non spegne la paura di Torino Rinforzi rimandati ROMA DAL NOSTRO INVIATO Adesso la palla passa al capo della Polizia, Fernando Masone, e al responsabile della Squadra Mobile, Rino Monaco. Toccherà a loro, su specifico ordine del ministro dell'Interno Giorgio Napolitano «immaginare, per garantire i massimi livelli di sicurezza, altre possibilità di intervento in continuità con gli orientamenti espressi nel protocollo di sicurezza firmato tra il ministero e la città». Il modello di riferimento è «l'esperienza positiva che ha consentito uno svolgimento sereno dell'Ostensione della Sindone». Insomma, chi si aspettava una risposta inmediata da parte del Governo all'allarme lanciato domenica da Valentino Castellani dal pronto soccorso delle Molinette - «il ferimento di Federica Ferrerò, colpita da un proiettile vagante in una sparatoria tra bande di albanesi è un salto di qualità della criminalità» - dovrà aspettare la prossima riunione del Comitato provinciale per la difesa dell'ordine Pubblico e della sicurezza democratica. Certo, il ministro dell'Interno, Giorgio Napolitano, al termine di un vertice di un'ora con lo stesso Catellani, il prefetto di Torino, Mario Moscatelli, e massimi vertici della Polizia parla di «fatto drammatico e gravissimo» ma la linea del Vi minale è quella di evitare qualsiasi paragone con il Far West o con la situazione del napoletano. Insomma, si privilegia Tazio- ne di «continuità». Spiega Castellani: «Il ministro, anche a nome del presidente Prodi, ha confermato l'attenzione del Governo sulla città: sono atti molto gravi e che determinano anche un grande allarme sociale». Di più: c'è l'assicurazioneche «al più presto verrano prese tutte le misure necessarie». Ed è anche per questo motivo che il sindaco spiega di «essere in posizione di attesa. Mi pare che il messaggio sulla gravità della situazione sia stato compreso, aspetto, come tutti, di vedere l'efficacia di queste misure». Quali saranno? Difficile dirlo adesso. «Il capo della Polizia continua ancora Castellani ha il compito di valutare la quantità complessiva di forze dell'ordine presenti in città e la loro dislocazione sul territorio. Poi farà la sua proposta al comitato». I tempi sono stretti. Castellani e Napolitano si sono dati come termine ultimo venerdì giorno in cui «il sindaco comunicherà queste misure al Consiglio comunale». Il riferimento alla «continuità» e al successo dell'operazione sicurezza messa in cantiere per l'ostensione della Sindone vogliono dire sostanzialmente due cose: maggior coordinamento fra polizia, carabinieri e guardia di Finanza e, soprattutto, possibilità che i 135 uomini arrivati in città per la Sindone potrebbero rimanerci a tempo ^determinato. Del resto, anche alcune dichiarazioni di Napolitano lascia vano presagire la volontà di non drammatizzare la situazione Così il ministro ha escluso in via assoluta la poassibilità di intervento dell'Esercito anche perchè «a Torino ci sono dei fenomeni di degrado, di degenerazione, dovuti a fatti come la prostituzione organizzata da clan stranieri. E' un problema grave, che esiste anche in altre città del Nord, ma che a Torino assume carateli particolarmente acuti». Da qui la volontà di «dare delle risposte, che siano di controllo e di repressione». Insomma, qualcosa sembra muoversi. Nel corso dell'incontro Castellani ha anche affrontato il problema di uno stretto «coordinamento con la magistratura. Anche perchè non è giusto chiamare in causa solo il sindaco, il Prefetto o il Questore. Ci sono azioni che competono ai giudici». Così alla fine del vertice è venuta fuori la decisione che la questione verrà affrontata nella riunione del Comitato per la sicurezza, un tavolo dove siedono anche i rappresentanti della magistratura. Aggiunge il sindaco: «Speriamo che il pool di pm annunciato dai vertici della Procura venga messo in codizione di agire. E' necessario che ogni organo dello Stato faccia responsabilmente la sua parte». Insomma, un nuovo richiamo all'efficacia delle sanzioni previ ste dalla legge: «Se il centro di detenzione provvisoria di immi grati in attesa di espulsione fosse già in funzione - conclude il sindaco - ci sarebbero meno cri minali in libera circolazione». Maurizio Tropeano ati A destra: Federica Ferrerò, la studentessa ferita per caso sabato notte in piazza Carducci DISTRIBUZIONE DELL'IRREGOLARJTA' SUL TERRITORIO (Stima della % di irregolari per Provincia) ITALIA' 22,6% TORINO 31,4% MILANO 23.3% ROMA 13.9% FURTI Tutti i [urti denunciati alla polizia, ai Carabinieri e alla Guardia di Finanza Citta 1990 1997 Var. % ROMA 162.105 154.671 -4,6 MILANO 136.146 176.841 +29,9 TORINO 72,323 87.771+21,4 NAPQLI 49.681 80.035 +61,1 PALERMO 36..I86 33.918 -6,3 SCIPPI VIOLENZE SESSUALI PRODUZIONE E COMMERCIO Citta • 1997 Citta .1997 Citta. 84/86 94/96 ROMA 3.815 ROMA 106 ROMA 4.447 11.946 MILANO 3.148 MILANO -.122 MILANO 4.468 8.514 TORINO 2.337 TORINO " 69 • TORINO 1.016 6.308 " NAPOLI: 7.946 NAPOLI 60 NAPOLI 1.055 . 7.849 PALERMO 1.141 PALERMO - PALERMO 368 ,', 2.005 SFRUTTAMENTO PROSTITUZIONE Città • 84/86 ROMA _2$fL MILANO 143 TORINO ~ 141 NAPOLI 259 PALERMO 33 LESIONI DOLOSE Città ' 1997 RÓMA 807 MILANO 2.037 TORINO 1.874 NAPOLI 1.152. PALERMO 269 A destra: Federica Ferrerò, la studentessa ferita per caso sabato notte in piazza Carducci