Fassino: Tunisi e Rabat si riprendono i fuggiaschi
Fassino: Tunisi e Rabat si riprendono i fuggiaschi Fassino: Tunisi e Rabat si riprendono i fuggiaschi PIERO Fassino, sottosegretario agli Esteri, la nuova ondata di clandestini proviene da Marocco e Tunisia: che cosa sta facendo il governo italiano per ottenere la collaborazione di questi Paesi? «Marocco e Tunisia sono due fra i nostri principali partner del Mediterraneo, a cui ci legano intense relazioni politiche ed economiche. E' in questo contesto che bisogna collocare il problema migratorio. A Tunisi e Rabat noi chiediamo una collaborazione leale sia per frenare il fenomeno dell'immigrazione clandestina che per perseguire i trafficanti e le organizzazioni criminali che speculano sul questo fenomeno illegale». A che punto è la trattativa con Marocco e Tunisia? «Noi abbiamo detto chiaramente a Tunisi e Rabat che siamo disposti a mettere a disposizione gli strumenti più opportuni: dalle motovedette ai sistemi di rilevamento e di controllo della navigazione, fino ai pattugliamenti congiunti dei porti, sul modello di quanto previsto da un recente accordo siglato con l'Albania. Ma, poiché ci rendiamo conto che per fermare chi emigra bisogna dare risposte alla domanda di lavoro e di futuro di chi fugge, siamo pronti a siglare anche accordi di cooperazione, dalle joint-venture alla promozione di investimenti, per favorire lo sviluppo di questi Paesi e di quelle popolazioni del Nord Africa». Ma questi passi del governo italiano non sembra che finora siano serviti a molto... «Abbiamo chiesto chiaramente a Tunisia e Marocco di sottoscrivere accordi di riammissione per il rimpatrio dei clandestini che provengono illegalmente dalle loro coste». E loro che cosa vi hanno risposto? «Finora si sono detti d'accordo in via di principio. Ma noi vo gliamo passare ad una fase più concreta ed operativa per mettere in atto la disponibilità di questi Paesi a collaborare L'immigrazione clandestina è un problema comune. L'Italia è pronta a fare la propria parte per aiutare Marocco e Tunisia in questo impegno», lì ministro degli Esteri, Lamberto Dini, alla fine della settimana andrà in visita in Marocco. Affronterà anche questo tema? r> i «Sì, naturalmente. Così come con la Tunisia stiamo definendo la creazione della commissione mista che si occuperà di cooperazione sui tomi politici, economici e di sviluppo per affrontare in quella sede anche il problema dei clandestini». C'è differenza fra l'immigrazione clandestina che proviene da Est e quella che viene dal Sud del Mediterraneo? «I fenomeni in pratica sono si¬ mili. La differenza invece è sul piano politico. Perché tutti i Paesi dell'Europa centrale ed orientale hanno sottoscritto con noi accordi di riammissione dei clandestini, di cooperazione fra le forze di polizia e intese di cooperazione giudiziaria. Con i Paesi arabi del fronte Sud del Mediterraneo questi accordi invece mancano ancora». E con la Turchia, da dove la scorsa estate giunsero i curdi, a che punto siete? «Per quanto riguarda il Mediterraneo orientale, il negoziato con la Grecia per siglare l'accordo di riammissione è nella fase finale e credo che sarà sottoscritto rapidamente. Con la Turchia, dove il presidente del Consiglio Romano Prodi sarà in visita il 27 luglio, il confronto è invece ancora allo stadio preliminare e noi stiamo insistendo sulle autorità di Ankara affinché diano concreti segnali di voler contenere il fenomeno dei battelli clandestini che partono dalle loro coste». Maurizio (Violinar! l£ Contro l'esodo siamo pronti a siglare accordi commerciali e la promozione di investimenti sp jp
Persone citate: Fassino, Lamberto Dini, Romano Prodi
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