La fuoriserie dei barboni

La fuoriserie dei barboni Attivisti regalano i carrelli perché non li rubino nei market La fuoriserie dei barboni QLOS ANGELES UANDO gli hanno consegnato il suo veicolo nuovo, con tutte quelle cromature luccicanti, con quelle ruote rosse e nere che non fanno nemmeno un cigolìo, Robert Hosey si è commosso. «Ma questa è una Cadillac - ha esclamato -, nessuno me la porterà via!». Sono anni che Robert Hosey è costretto a cambiare mezzo di trasporto più spesso di quanto vorrebbe. Perché quando ne trova finalmente uno che non sia arrugginito e vada pure dritto, arrivano regolarmente i poliziotti e glielo sequestrano. Un paio di volte lo hanno persino sbattuto in prigione. Ma il tormento è finito: Hosey, professore senzatetto, ha preso possesso di un carrello da supermercato tutto nuovo. E che porta la seguente scritta: «L|uso di questo veicolo da parte di un non-senzatetto costituisce una violazione delle leggi dello Stato». Per gli homeless un carrello è tutto. E' un armadio mobile dove tenere una coperta, una bottiglia di gin e una foto che ricorda tempi più prosperi e felici. E' anche uno strumento di lavoro, il contenitore nel quale raccogliere le lattine vuote di birra e di Coca-Cola da portare ai centri di riciclaggio. Ma i carrelli dei supermercati sono appunto di proprietà dei supermercati e i poliziotti possono intervenire in qualunque momento e portarli via. A volte li rovesciano, i frantumi di una vita gettati in un marciapiede. E' stato per questo, per offrire ai senzatetto un minimo di dignità, che due gruppi di attivisti - «Catholic Worker» e «Familias del Pueblo» hanno deciso di acquistare 100 carrelli e di consegnarli, in una mossa volutamente provocatoria, di fronte a una stazione di polizia. Tra i fortunati c'era Hosey, che ha travasato i suoi possedimenti da «una vecchia Chevrolet» alla nuova ammiraglia; Poi se ne è andato, tronfio e felice. E con un palloncino giallo e blu ancora attaccato al manubrio. Lorenzo Sorla

Persone citate: Lorenzo Sorla, Robert Hosey