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OTTIMISMO E PAZIENZA PER ISRAELE LA DIFFICILE PACE OTTIMISMO E PAZIENZA PER ISRAELE Lj INCONTRO dei rappresentanti dei movimenti extraparlamentari per la pace con i palestinesi, e in primo luogo con il capo dell'Autorità Nazionale Palestinese, Yasser Arafat, vuole chiarire agli israeliani, ai palestinesi e a tutti coloro che vedono con preoccupazione l'interruzione del processo di pace tre importanti verità. La prima, e forse la più rilevante, è che malgrado l'attuale situazione di stallo esiste ancora, e continuerà ad esistere, un legame diretto e costante tra un'importante parte del popolo palestinese e una non indifferente di quello israeliano. Un legame che prescinde dal tipo di rapporto esistente tra i governi dei due popoli. E' vero che il processo di pace non può fare dei passi avanti senza il consenso del governo dello Stato ebraico, ma gli attivisti per la pace, israeliani e palestinesi, possono far molto affinché l'attuale processo non si disgreghi e non regredisca, e questo per mezzo di incontri regolari nel corso dei quali entrambe le fazioni manifestino le loro angosce e frustrazioni ma anche i loro sogni per il futuro. I colloqui e i progetti per l'avvenire rappresentano uno dei mezzi migliori per neutralizzare, anche se solo in qualche misura, gli attacchi velenosi e incessanti rivolti dal primo ministro israeliano al processo di pace allo scopo di ridurre le aspettative che una futura pacificazione potrebbe suscitare. E' infatti possibile notare, nelle sue innumerevoli apparizioni davanti ai media, che Benyamin Netanyahu si guarda bene dal dare una visione ottimistica dei rapporti futuri tra israeliani e palestinesi e mentre si lancia in infervorati discorsi su rosee prospettive in campo economico e su riforme fiscali a favore dei ricchi, si esprime con un tono estremamente pessimista per quanto riguarda il futuro dei rapporti con i palestinesi. In cuor suo Netanyahu non crede in un cambia- Abraham B. Yeoshua CONTINUA A PAG. 4 QUARTA COLONNA S