La donna di Valentino un lusso, ma nascosto

La donna di Valentino un lusso, ma nascosto I modelli-chic dello stilista italiano trionfano alle sfilate parigine La donna di Valentino un lusso, ma nascosto PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Graffiato come la schiena di un amante dopo un focoso incontro ravvicinato. Ecco il nuovo abito di Valentino, emblema di un lusso nascosto. Fatto di segni sottili, appena percettibili. Sembrano unghiate i ricami di micro jais e brillanti che solcano tuniche leggere quanto un sospiro. Capi creati per sublimare la privacy, inno a uno chic contro 1' ostentazione della ricchezza. «La moda urlata, barocca e opulenta è una volgarità televisiva da cui prendo le distanze», dice il sarto romano. E nel giorno del suo grande trionfo a Place Vendòme - fra gli applausi e i complimenti di Maurizio Romiti (amministratore delegato dell'Hdp) e di principesse come Diane e Ira Furtemberg, Mafalda D'Assia e Firyal di Giordania Alexander Me Queen elettrizza la platea con la sua Eva nuda, catapultata nella foresta amazzonica. Mentre Jean Paul Gaultier si riconferma geniale e spiritoso reinventando il tailleur gessato di visone (100 mihoni), indossato da una Naomi pronta per un week end in Alaska. Valentino sigla un nuovo linguaggio estetico, noto a pochi eletti di un clan che si riconosce attraverso impercettibili particolari. Dove la raffinatezza è una gonna di seta gonfia che sembra crepata al sole come gli stucchi di un muro; lo chic un essenziale spolverino di cachemire lavorato a stuoia (un nulla da 80 milioni) portato come un cardigan. Non brilla, ma è un incanto il certosino intaglio a mano dei boleri in grisaglia rifiniti di perline, da sfoggiare con mezzi guanti ricamati. Pare un cesello il bordo della giacca fatto di budellini di seta intrecciati e tagliati uno per uno (25 giorni di lavoro). Effetti sobri per lavorazioni pazzesche, punteggiate da colli e sciarpe in cincillà. «Tramonta la bellezza ampollosa. Trionfa la disinvoltura di una clientela giovane che apprezza capi apparentemente minimalisti, ma di grande valore artigianale», spiega il sarto, riferendosi a una cerchia di trentenni disposte a spendere un pacco di milioni per un abito da sogno, da mettere non più a teatro, ma nell'intimità casalinga, fra pochi amici. La gonna patchkwork, incantevole rattoppo di damaschi e chiffon si tinge di color cappuccino. E' un capolavoro di sobrietà il tailleur miele, orlo sotto il gincchio, linea scostata dal corpo e vita segnata da micro nervature. Toilette adatte a donne genere Carolyne Bessette, capaci di indossare con disinvoltura - mani in tasca, viso pallido e coda di cavallo - tailleur di raso effetto cuoio da 50 mihoni, insieme con ciabattine di rete e perle. Pellicce e piume abbondano sulle passerelle. Volpi, cincillà e marmotte riscaldano gli originali giubbotti chiodo di Gaultier che si beffa di B.B. prima maniera, in- terpretatata da una fascinosa Esther Canadas. «Quando la Bardot aveva 20 anni la pelliccia la indossava eccome. Se poi ha cambiato idea non è detto che debba imporre il suo credo al resto del mondo», racconta il sarto dopo un defilé dedicato alla Callas e a Josephine Backer, ricco di idee che volano alto. Ben oltre le maniche a 'zampillo' in piume di uccello del paradiso, che decorano i blazer cacao. E' bravo Gaultier a rendere eleganti gli indumenti sportivi. Dal kilt scozzese declinato in paillettes, alla tuta da jogging foderata di visone, fino ai golfoni norvegesi incrostati di pietre. Lui e lei li portano addirittura nel giorno del sì. «Superbe», mormora Paco Rabanne di fronte al trench-Bogart che diventa un bustier con lo strascico. Per la serie 'chi se li mette?' Monna Ayoub -cliente miliardaria - si annota frenetica un tot di capi da ordinare. E non è la sola. Foresta tropicale, liane e ruscelli, al Cirque d'Hiver va in scena la Lady Godiva di Givenchy. Metri di capelli e rose velano la sua nudità. Un ussaro la rapisce a cavallo. Alexander Me Queen, pazzo scatenato, ma di indubbio talento, inventa una scenografia amazzonica per bellezze da boudoir imparruccate alla Goulue. Esibizioniste di lusso, incerte fra divise d'ordinanaza napoleonica e discinte vestaglie belle Epoque. Gli scolli a tuffo sono un invito al palpeggiamento. Trucco a maschera sugli occhi, di tribale memoria, baldacchini di piume in testa, seni a vista e bastoni da rabdomanti dell'eros. Le modelle grondano volpi viola decorate da bandoliere trofeo, cariche di passerotti imbalsamati. L'inguine occhieggia dalle sottane delle fattucchiere di chissà quale tribù. Alee, top di colore, è la regina degli scimpanzè in cappa grovoglio di piume, aculei e alghe. Gran finale con la femme pavone che ondeggia nella rigida e chilometrica coda pizzo bianco. Cinema o couture? Antonella Ama pan e Brillanti solcano tuniche leggere, boleri in grisaglia rifiniti di perline Gaultier inventa il tailleur di visone Brividi con Me Queen e la sua Eva nuda ni per re non ità cagonna attopi tinge apolamiele, costada miatte a ssette, sinvolallido e di raso , insieperle. ondano ncillà e riginali r che si ra, in- fano no to alle sfilparadcacaoelegaDal klettesta di gesi iportasì. «Sbannche dscicoMonria - capi Foscellina laMetrsua ncavapazztalenamazdoir EsibdivisdisciGli spalpschemorista, bdomgronbandserotL'tanequalla repa gghe.vonchiloCine Uno dei modelli di Valentino, presentato ieri alle sfilate di Parigi per l'autunno-inverno 1998-1999 I modelli di Valentino sono l'inno a uno chic contro l'ostentazione della ricchezza

Luoghi citati: Alaska, Parigi